La decisione di Thiago Motta di escludere Chiesa dai convocati per la partita col Brest scatena polemiche
In casa Juventus scoppia il caso Chiesa: l’attaccane escluso dai convocati per l’amichevole di questa sera da Thiago Motta.
L’esclusione di Federico Chiesa dai convocati per l’amichevole tra Juventus e Brest fa scoppiare definitivamente il caso di mercato. Da tempo il giocatore è ai margini del progetto bianconero, con tanto di placet di Thiago Motta. Una decisione sicuramente forte quella del neo tecnico bianconero, in conferma alla strategia del club, nonostante la scadenza del contratto fissata al 30 giugno 2025 e – dunque – il rischio che l’ex Fiorentina lasci la Juventus a parametro zero tra un anno.
E come accade di consueto in questi casi, l’ambiente si è spaccato. Da un lato c’è chi sposa la scelta della società di tagliare fuori Federico Chiesa e chi invece avrebbe continuato a puntare su di lui, o comunque ne avrebbe gestito diversamente il futuro. Tra questi c’è anche Paolo Ziliani, noto giornalista che si occupa delle vicenda della Vecchia Signora.
Con un post pubblicato sul suo profilo X, Paolo Ziliani non ha usato mezzi termini per commentare la vicenda dell’esclusione di Federico Chiesa, a suo avviso finito “nel bidone dell’immondizia”.
Nel mirino del giornalista c’è il direttore tecnico bianconero Cristiano Giuntoli “che deve fare cassa ma mette in vetrina i giocatori col cartellino ‘Rifiuti'”. In particolar modo “dopo i vari Szczesny, Kostic, Milik, Arthur & C., il d.g. juventino ha messo ai margini anche Djalò, Nicolussi Caviglia e persino Chiesa, escluso dalle amichevoli nella speranza (vana) di indurlo a farsi cedere”. E così Ziliani si chiede: “Se hai bisogno come dell’aria di incassare soldi, che senso ha trattare i tuoi giocatori come degli scarti?”.
Poi prosegue: “Essendo stato ingaggiato dalla Juventus, Cristiano Giuntoli è stato subito fatto assurgere dai media, nell’immaginario collettivo, a Sommo Pontefice dei Dirigenti Sportivi, Responsabili delle Aree Tecniche, Direttori Generali Megagalattici di tutti i club di calcio non solo d’Italia, non solo d’Europa ma del mondo”. Ziliani non si spiega “a distanza di un anno e due mesi dal suo insediamento ufficiale nella stanza dei bottoni di Madama, è la totale assenza non dico di critica, ma anche solo di analisi/riflessione riguardo al suo operato e al compito che gli è stato affidato”.
In conclusione, Ziliani assicura: “Il Sommo Pontefice Giuntoli ne è al corrente? Non ne dubito. Così come non dubito che Sua Eccellenza riuscirà nell’impresa di vendere tutti i gioielli di famiglia, da De Sciglio ad Arthur, a dispetto della politica poco comprensibile (ai comuni mortali) adottata. Nel frattempo, dal balcone della Real Casa della basilica della Continassa giunga a tutti voi la sua benedizione Urbi et Orbi. Dove per orbi non s’intende ciechi: anche perchè lui, Papa Cristiano I, ci vede lungo”.
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