Ruud Gullit è stato un campione meraviglioso per il Milan e per l’Olanda, ma in pochi sanno che fine ha fatto e cosa fa oggi
La storia del Milan è stata contraddistinta da campioni e leggende che hanno scritto pagine indelebili, non solo per il club rossonero, ma per tutto il calcio italiano. Tra gli eroi più identitari e splendenti della società lombarda non può che esserci Ruud Gullit.
Parliamo di calciatore dalla personalità di ferro, dalla leadership innata e di uno dei migliori centrocampisti offensivi della storia. È stato campione d’Europa con la nazionale olandese nel 1988, ma è soprattutto con la divisa del Diavolo che è riuscito a raggiungere i più grandi successi. Il 28 dicembre 1987 ha conquistato il Pallone d’oro come miglior giocatore d’Europa, e ha messo in bacheca due Coppe dei Campioni consecutive (1988-1989 e 1989-1990), due Coppe Intercontinentali, due Supercoppe UEFA e una Supercoppa italiana, oltre a due scudetti e un’altra Supercoppa italiana nell’era Capello.
A distanza di anni, i tifosi del Milan non l’hanno mai dimenticato, ma spesso in tanti si chiedono che fine abbia fatto oggi quel calciatore stratosferico dopo tante esperienze in campo e cosa faccia per vivere. Oggi abbiamo la risposta anche per i più curiosi.
Terminare l’attività da calciatore è un bivio difficile da affrontare per qualsiasi campione, anche quelli più esperti e determinati. Non è stato semplice neanche per Gullit che, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha deciso di tentare la carriera di allenatore, senza però ottenere grandi risultati.
Si è seduto, infatti, sulle panchine di Chelsea, Newcastle, Olanda Under 19, Feyenoord, Los Angeles Galaxy e Terek Groznyi, ma poi ha capito che non si trattava della strada migliore e ha scelto di dedicarsi ad altro. Nel 2017, ha pubblicato il libro dal titolo ‘Non guardare la palla. Che cos’è (davvero) il calcio’, ma soprattutto oggi è uno stimato commentatore televisivo.
Lavora, infatti, come opinionista per beIN Sports e Ziggo Sport, facendo anche discutere per alcuni suoi giudizi piuttosto netti e sinceri. L’abbiamo visto anche come ambasciatore per l’Europeo 2020 e a diversi eventi di alta risonanza nel mondo del calcio. Per lavoro è costretto a spostarsi spesso, ma di base appena può torna nella sua Amsterdam, città natale in cui vive e da cui non si è mai del tutto distaccato.
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