Larissa Iapichino ha offerto un’ottima prestazione alle Olimpiadi nel salto in lungo, classificandosi al quarto posto. Ma emerge una clamorosa doppia bocciatura
I Giochi olimpici di Parigi 2024 hanno messo in evidenza un talento che farà parlare molto di sé nei prossimi anni. Stiamo parlando di Larissa Iapichino. Stiamo parlando di una figlia d’arte che ha già di per sé grandi attenzioni mediatiche addosso – i genitori sono Fiona May e Gianni Iapichino, ex astista, ora suo allenatore e con cui vive.
Ha solo 22 anni, ma ha già ottenuto risultati notevoli in carriera. È stata vicecampionessa europea a Roma nel 2024, vicecampionessa europea indoor a Istanbul 2023, campionessa europea U23 a Espoo 2023 e campionessa europea under 20 a Borås 2019. In più ha il record mondiale under 20 indoor con un salto da 6,91 metri ed il record italiano assoluto indoor con 6,97 metri.
Ieri nel salto in lungo donne ha chiuso a 6,87 metri, ma non si può dire che alla sua prima Olimpiade abbia causato delusione nel pubblico. È arrivata quarta dietro a specialiste come il neo bronzo Jasmine Moore, che ha chiuso a 6,96, Malaika Mihambo (argento con 6,98) e Tara Davis-Woodahall, oro con un meraviglioso 7,10. È chiaro che, se dovesse continuare così, per lei le possibilità di medaglia sarebbero alte a Los Angeles 2028, quando sarà nel pieno della sua attività agonistica, ma c’è chi aveva dubbi su di lei in passato.
Da Fiona May a Jury Chechi: quando Iapichino doveva scegliere il suo futuro
Mamma Fiona ha raccontato al ‘Corriere dello Sport’ gli esordi di un talento come Larissa e ci sono state anche delle parole piuttosto sorprendenti rispetto al suo passato.
“Da bambina faceva ginnastica artistica. Un giorno però Jury Chechi, che è un amico di famiglia, ci disse: questa bambina è troppo alta per fare ginnastica…”. Bisogna capirlo, vista l’altezza che spesso hanno le campionesse di questa disciplina, come Simone Biles. Lo stesso Jury Chechi è alto un metro e 63, Larissa Iapichino un metro e 71.
E ha anche rivelato che lei stessa non voleva la figlia si dedicasse al suo stesso sport. Iachipino aveva chiesto se fosse giusto provarci con l’atletica: “Per carità – aveva risposto May -, poi faranno i confronti. Invece atletica è stata“. Per fortuna, oggi possiamo dire che è andata proprio così e menomale per l’Italia, che avrà a disposizione un talento dalle grandi proporzioni ancora per almeno un decennio.