Dopo la bella vittoria col Venezia, il nuovo allenatore della Lazio Marco Baroni ha parlato in conferenza stampa. Insieme a lui Manuel Lazzari
La Lazio rimonta contro il Venezia all’esordio stagionale e centra i primi tre punti del suo campionato, alla prima di Marco Baroni. Spavento iniziale con Rovella, poi i biancocelesti si riprendono immediatamente il match. Applausi e clima di soddisfazione all’Olimpico anche per il tecnico toscano.
L’ex mister del Verona ha parlato nella conferenza stampa postpartita: “Devo ringraziare i ragazzi che sono stati bravi. Non tutti sono a posto, ma non può mai mancare l’atteggiamento. La prestazione l’hanno fatta bene i ragazzi, poi eravamo anche andati sotto per un errore, ma la squadra ha fatto un buon palleggio poi, deve utilizzare nell’utilizzo di questo strumento che mi piace. Giocare in un sistema di gioco così non è facile, i nostri sono stati molto bravi a pressare, c’è ancora tanto da lavorare. Ringrazio poi i tifosi per l’accoglienza, è stata bellissima”.
Quanto è importante conquistare l’ambiente? “Chiaro che noi sappiamo che c’è stato un cambiamento. La squadra è pronta, sono convinto che abbiamo margini di miglioramento importanti. Abbiamo visto dei ragazzi giovani e importanti, dobbiamo aiutarli e sostenerli. Ho trovato una partecipazione dal gruppo e una condivisione su quello che proponiamo, quando c’è questo è un acceleratore che ti può far guadagnare tempo”.
In panchina c’erano tanti umini che potevano darle opzioni. “Le gerarchie non ci sono più, qui ci sono giocatori bravi. Ho parlato di tanti capitani, ci sono giocatori con spessore umano e professionale, questo ti consente di dare ai più giovani la strada giusta. Sono fortunato perché ci sono ragazzi che hanno questo profilo”.
Il mercato è finito? “Di mercato non ne parlo, è irrispettoso per i ragazzi che ci sono. C’è da fare qualche uscita, ma valuteremo. Il mercato non si fa tanto per, ma se ci sono delle opportunità che si possono cogliere”.
Castellanoas e Dele-Bashiru? “Mi aspetto dai giocatori una crescita. Taty non è una sorpresa, è un giocatore forte che ha bisogno di giocare. L’anno scorso c’era un campione come Immobile, quest’anno avrà più spazio ma la squadra lavorerà anche per lui. Abbiamo messo palloni importanti, voglio che la squadra buchi centralmente ma anche all’esterno, dobbiamo portare tanti uomini in area, dobbiamo migliorare nell’attacco alla porta. Dele-Bashiru ha grande potenzialità, deve capire il nostro calcio, per questo deve allenarsi forte e giocare. Abbiamo anche tanti altri centrocampisti bravi che stanno crescendo, quindi bene. Ma la cosa più importante era l’atteggiamento, che chiedevo e ho trovato”.
Quanto è importante questa vittoria visto quanto successo nelle prime due dell’anno scorso? “I tre punti sono fondamentali. Ma noi la partita non la possiamo sbagliare. Il risultato può non premiarci, ma l’atteggiamento non si può sbagliare. Se si lavora forte e con impegno ci riusciremo, ma come prestazione la squadra non può sbagliare una partita. Questi sono i primi tasselli che dobbiamo mettere. Oggi ho chiesto solo ed esclusivamente questo”.
La qualità a centrocampo è mancata: è qualcosa su cui sa di dover lavorare, anche sulla rapidità di trasmissione del pallone? “Sì, dobbiamo migliorare assolutamente, ma ci arriveremo. A volte si abbassavano tutti i centrocampisti, invece dobbiamo avere dei ricevitori alti. Guendouzi è quello che ha più mobilità, mi piace tantissimo, ormai non si può più giocare in un calcio posizionale. Questo ci aiuta a volte, oggi ci abbassavamo troppo e svuotavamo davanti. Poi è chiaro, si sente anche la fatica, i cambi li abbiamo fatti perché ci eravamo abbassati. Abbiamo perso un po’ di gamba”.
Dele -Bashiru? “Il giocatore deve migliorare nelle posture, perché spesso ha una postura chiusa che non gli dà possibilità di giocare in avanti ma solo dietro. Infatti quando apre la spalla è devastante. Deve diventare un recuperatore di palloni, ma non è facile. Ho visto dove ha giocato prima, è uno stravolgimento completo. Ma c’è una partecipazione straordinaria, l’ho forzato un po’ ma l’ho voluto premiare”.
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