Scoppia il caso che travolge il calcio nazionale ma anche quello europeo: il crimine infiltrato nel mondo dello sport
Scatta una nuova inchiesta che fa tremare i grandi club e in generale il mondo del calcio: parla l’imprenditore che deve difendersi dall’accusa di riciclaggio.
Trema il mondo del calcio: tutto ruota intorno a una inchiesta aperta dalla magistratura in Brasile, in particolar modo dalla procura di San Paolo. Una vicenda che parte dal Sud America ma che potrebbe arrivare anche in Europa stando alle notizie che arrivano e vengono rilanciate dai media brasiliani, facendo tremare nuovamente il mondo del calcio.
Nelle scorse ore, infatti, l’imprenditore Antonio Vinicius Lopes Gritzbach è stato ascolto dagli inquirenti brasiliani nell’ambito di una inchiesta che lo vede accusato di riciclaggio in bitcoin in favore del PCC, ovvero il Primo Comando della Capitale, principale gruppo criminale operante in Brasile finito nel mirino delle autorità.
Riciclaggio e calcio, scoppia il caso in Brasile
Ascoltato dai magistrati, Antonio Vinicius Lopes Gritzbach ha menzionato proprio il Primo Comando della Capitale, accusando il gruppo criminale di “lavare” i soldi guadagnati grazie al narcotraffico. Come? Tramite alcune persone legate a due società che assistono importanti giocatori di calcio.
Tra questi ci sarebbero professionisti che hanno assistito anche calciatori arrivati in Italia (come Bremer della Juventus ed Emerson Royal, appena arrivato al Milan), ma anche Eder Militao in forza al Real Madrid di Carlo Ancelotti. A prova di quanto denunciato, Antonio Vinicius Lopes Gritzbach avrebbe mostrato ai magistrati alcune conversazioni WhatsApp di uno dei presunti manager accusati con Rafael Manda Pires, soprannominato “il Giapponese”, ovvero un esponente di spicco del Primo Comando della Capitale, ucciso lo scorso anno. Nelle conversazioni che Antonio Vinicius Lopes Gritzbach avrebbe mostrato agli inquirenti, il manager e Rafael Manda Pires si sarebbero scambiati con regolarità informazioni relative ai contratti sottoscritti da calciatori brasiliano e in particolar modo in merito ai pagamenti in euro e reais.
Insomma, una vicenda destinata a far discutere e che fa pensare a una seria e concreta infiltrazione nel mondo del calcio da parte della criminalità organizzata, intenzionata a mettere le mani su uno sport che – ogni anno – muove miliardi di euro in tutto il mondo, rappresentando un affare ‘goloso’ per il mondo della criminalità, già in passato al centro di alcune clamorose vicende relative al mondo del calcio.