Episodio che ha del clamoroso quello accaduto nell’ultimo turno di campionato: il giocatore ha pubblicato su Instagram la visione di una partita su un sito illegale
Lo scorso weekend è ricominciato il grande calcio europeo e ovviamente anche quello italiano. E non si sono fatte attendere le quasi tradizionali polemiche che vanno dal campo al mercato, visto il periodo, e diverse faccende extra-campo. Tra queste anche la questione della pirateria e dei diritti tv, dei prezzi – diventati elevatissimi – delle piattaforme streaming per il calcio in diretta.
Come l’Italia c’è anche il resto d’Europa, in particolare la Spagna (i diritti sono di Dazn) col presidente Tebas che sta battendo molto su questo tasto e si è fatto paladino assoluto della lotta alla pirateria. Prima dell’inizio del campionato, il numero uno della Liga ha inoltre pubblicato un post su X: “Alcuni scherzano sulla frode audiovisiva (pirateria), ma poi arriveranno i lamenti. Metteremo fine a questi ladri“.
Per questo ha fatto ancora più scalpore la disattenzione di Fermin Lopez, giovane fuoriclasse del Barcellona e della nazionale spagnola, campione d’Europa con i grandi e campione olimpico con l’under. Di ritorno dalle vacanze e fuori dai convocati per il match d’esordio col Valencia, Fermin ha pubblicato su Instagram una story di incoraggiamento ai compagni – con tanto di tag al club – con scritto ‘Vamos equipo’ mentre faceva il tifo da casa davanti alla tv. Peccato che nella foto fosse chiaro che lo spagnolo stesse usufruendo di un sito illegale per vedere la partita.
I tanti commenti e messaggi l’hanno portato a cancellare immediatamente la storia e pubblicarne un’altra ‘legale’, ma ovviamente era troppo tardi. La Liga e il suo presidente Tebas si sono letteralmente infuriati per l’accaduto e hanno chiamato subito il Barcellona per chiedere spiegazioni e mostrare tutta la loro rabbia. Per questo in Spagna si è parlato anche di una squalifica per una o due giornate per Fermin Lopez. Ma, come sottolinea ‘Relevo’, la Liga non può da regolamento agire in questo senso con uno stop in campo (se non rivolgersi con un reclamo al Comitato per le Competizioni, ipotesi molto lontana), per cui al momento il centrocampista blaugrana non rischierebbe squalifiche dalla lega. Niente che lo possa aver messo al riparo da una severa reprimenda da parte del proprio club, istruito appunto dal presidente Tebas. Eventualmente può essere la società catalana a decidere di multare o sanzionare il proprio tesserato a livello interno. Ma ad ora la sensazione è che non ci saranno squalifiche né sospensioni.
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