Daniele De Rossi torna a parlare alla vigilia della partita contro l’Empoli: a Trigoria argomento centrale di nuovo il mercato e ovviamente Paulo Dybala
Sette giorni dopo Daniele De Rossi torna a parlare in conferenza stampa. Una settimana fa, prima dell’esordio a Cagliari, il focus era stato su Paulo Dybala che poteva andare via e il tecnico che sperava di chiudere lì la questione. Ma anche alla vigilia della seconda gara di campionato, quella di domani sera contro l’Empoli, l’argomento principale non può che essere di nuovo il mercato e tutto quello che è successo con l’argentino nelle ultime ore.
Dalla sala stampa del centro sportivo di Trigoria, Daniele De Rossi ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa della vigilia: in diretta su Calciomercato.it le dichiarazioni scritte dell’allenatore della Roma dalle 14.30.
La permanenza di Dybala, clamorosa: quanto può aiutare questa carica e questo entusiasmo? “Una situazione emozionante, ricca di sali e scendi, siamo sicuri che i tifosi saranno al nostro fianco sempre. Ha rifiutato cifre importantissime e non è più una cosa comune. L’entusiasmo ci sarebbe stato comunque, è sempre stato un leader tecnico lui e ora ha coscienza dell’amore dei tifosi e della squadra per lui. È una storia non tanto frequente nel calcio e i tifosi devono essere orgogliosi”.
Quanto manca alla Roma per completarsi? “Manca una settimana, sette giorni. Ci sarà tempo per parlarne, come sempre ho detto è prematuro fare bilanci ora”.
Sull’Empoli. “Non è mai facile studiare gli avversari, si può sempre cambiare in corsa. D’Aversa però non allena da due partite, sappiamo cosa chiede alle sue squadre. Loro hanno talento, anche se l’ultima non la prenderei d’esempio per vari motivi. Mi dispiace che in questi giorni delle partite non se n’è mai parlato. Noi siamo stati bravi a isolarci un po’ nella nostra gabbia calcistica. Domani se iniziassimo a pensare all’Empoli alle 20 sarebbe troppo tardi, noi l’abbiamo già fatto”.
Sulle due punte dietro Dovbyk. “Il 4-3-3 come lo intendo io è coi piedi sulla linea degli esterni, con Paulo è difficile da chiedergli quando giocherà e se giocherà. Però possono giocare insieme lui e Soule, non c’è preclusione, quelli bravi possono giocare insieme. Sono due talenti, due nostri giocatori, c’è chi ha talento col pallone e chi senza. In base all’avversario sceglierò chi sarà meglio mandare in campo secondo me”.
Arriverà un altro esterno? “Abbiamo altri due esterni come El Shaarawy e Zalewski, c’è Joao Costa che ha il futuro assicurato al 100%, vediamo cosa succederà negli ultimi giorni. Non c’è niente di diverso rispetto alle altre squadre. Per comprare altri giocatori bisogna far spazio, a livello numerico e non solo. Come la Juve che ha venduto Soule. Dalla prossima settimana non vi dirò più vedremo e saremo più consapevoli di cosa siamo. È una legge che imbastardisce le prime due giornate e il lavoro che fai, imbastardisce lo stesso mercato. C’è chi magari forza le scelte per questioni di mercato, è un casino. Basterebbe mettersi d’accordo e farlo finire un paio di settimane prima, non penso che sia un problema. Infastidisce non solo me, ma tutti”.
In vista del mercato domani ci saranno giocatori indisponibili o ci saranno tutti? “La società non mi ha mai chiesto di mettere in disparte qualcuno. Leviamo da allenamenti e partite chi sappiamo che partirà sicuramente. Per il resto non ho mai ricevuto indicazioni in merito”.
E Karsdorp? C’è un motivo particolare perché è fuori? Se non partirà potrà essere reintegrato? “Chi è rientrato dal prestito meritava di essere allenato, sul campo, sempre, con l’atteggiamento. Quindi Belotti, Solbakken, meritavano di essere trattati bene. E c’era anche l’aspetto tecnico, magari qualcuno ti colpisce e non lo conoscevi. Alcuni di loro come Kumbulla hanno fatto un campionato eccezionale. Su Karsdorp scelta mia, ho detto al club che non faceva parte dei miei piani. E non cambierà dopo il mercato. Loro hanno assecondato la mia richiesta, lui è un mio ex compagno e un amico, ma per mille ragioni non poteva avere più spazio qui. Spero lo trovi altrove perché è un buon giocatore. Non ha fatto niente di osceno, ma fattori tecnici e tattici hanno portato a questa scelta, la società mi ha assecondato e abbiamo fatto questa scelta”.
La società le ha chiesto di gestire il fattore presenze di Dybala? “Io faccio l’allenatore e Dybala verrà gestito dall’allenatore. Non posso pensare alle clausole, ho letto ma non so se è vero. Lui è rimasto un nostro giocatore, importante, ma verrà trattato come tale. Come tutti gli altri”.
Nella sua valutazione di Dybala è cambiato qualcosa negli ultimi mesi? “Paulo sa cosa penso. Prima che tutto diventasse pubblico abbiamo parlato, ci siamo confrontati sulle idee, mi piace di parlare in faccia alla gente. Ma io sto a posto, perché se vengono a sapere qualcosa da altri non possono dire che non sono stato chiaro. Poi può succedere di cambiare idea. Lui sa cosa penso riguardo alla scelta che era stata presa, non è cascato dalle nuvole. Ne avevamo parlato”.
Verrà gestito fisicamente? “Per me sono tutti protagonisti. In base alla condizione lo gestirò come tutti, se non saranno in forma o non si saranno allenati. Non ha mai saltato un allenamento a parte il matrimonio. Lo gestiremo come gestiremo gli altri, anche in base alle difficoltà e all’avversario. Farà più rumore quando sarà in panchina perché è un campione, ma io penso in base a quello che sia giusto. È tutto fatto per ottenere il meglio per la Roma”.
Perché questo ritardo sul terzino destro? Non è arrivato il nome giusto? “Celik ha fatto il titolare nelle partite più entusiasmanti della scorsa stagione con me. Gioca in nazionale, ha vinto uno scudetto con il Lille, lo rispetto tantissimo come ragazzo e come calciatore. Se arriverà un giocatore in più si giocherà il posto con lui, altrimenti c’è Sangare che ha il futuro assicurato al 100% ma è un 2007. Lui resterà in rosa”.
Ha spostato Soule a sinistra a Cagliari con Dybala in campo. “Mi convince, mi piacciono i giocatori che giocano a piede invertito per mille motivi. Lui dovrà lavorarci su ma in quei 20 minuti a Cagliari la nostra azione più pericolosa col cross di Dybala viene dal cambio gioco di Soule. Poi gestiremo gli inserimenti anche in base al fatto che i palloni possono arrivare da un mancino”.
Domani vedremo Paredes, Cristante o Le Fée? “Bisogna vedere se gioca Paredes. Se gioca, la mezzala la scelgo anche in base a lui. Nulla esclude che possano giocare Le Fée, Cristante, Baldanzi o Pisilli. Bryan ci dà una fisicità diversa”.
Come nasce il percorso che individuano e valutano giocatori giovani come Le Fée, Dahl, Sangare? Come vengono scelti? “Sono colpi di Florent. Io non li conoscevo, mi vengono fatti vedere e io do il mio parere, tecnico e come complementarità nella rosa. Io ho una conoscenza di giocatori limitata, anche se ne conosco tanti, un ds che ha gli scout ne consoce molti di più. Sono tutti giocatori segnalati da Florent, io conoscevo Dovbyk e Soule che sono più famosi. L’abilità di un ds è questa”.
Quanti ne mancano nella lista di Daniele De Rossi di calciatori? “Il ds fa 15 o 20 nomi per ruolo. Poi si decide, uno costa troppo, uno dice di no, uno viene. Si fa una scrematura normale, a volte prendi il primo obiettivo, altre volte il secondo, altre volte ancora cambi obiettivo. I nomi di Ghisolfi li ho ritenuti giocatori forti”.
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