Paulo Dybala era il protagonista più atteso di Roma-Empoli e l’argentino è stato tra i migliori: in conferenza stampa ha spiegato i motivi del rifiuto agli arabi
Non è stata la serata che Paulo Dybala sognava per il suo ritorno in campo da titolare dopo una settimana così tribolata.
L’argentino ne ha parlato in conferenza stampa dopo il ko della sua Roma con l’Empoli:
Il tuo stato d’animo. Cosa hai provato all’inizio? Il motivo per cui hai rifiutato tanti soldi? “Prima dicevo che ho detto che quando siamo entrati per il riscaldamento era come se fosse la prima partita. È stata una settimana lunga, non facile. Parlate di cifre voi, essendo tanti soldi ci pensi. Non ti dico una bugia. Però per prendere questa scelta ci sono tante cose sul tavolo, non solo il denaro. Grazie a Dio ho fatto una carriera dove ho guadagnato tanti soldi, ne ho parlato con mia moglie, mia mamma, la mia famiglia, la gente che mi sta intorno. Poter continuare a competere, tornare in nazionale, ho 30 anni, cerco di lavorare al massimo ogni giorno per stare bene, integro fisicamente, tutte queste cose mi hanno portato a questa scelta che ho confermato ulteriormente grazie all’affetto dei miei compagni, della gente. Quello che vedete voi lo vedo anche io. Per me quelli sono stati i motivi per questa decisione”.
Ti senti ancora al centro di questo progetto tecnico? L’anno scorso c’erano altri dirigenti e allenatori. Uno dei motivi per cui potevi andare via era che non ti sentivi centrale? “Onuno di noi è giusto che si debba guadagnare la maglia da titolare. Il mister deve fare le scelte migliori, lui vede in settimana il meglio per la squadra. Io sono uno che pensa che debbano giocare quelli che stanno meglio e che si sono allenati meglio. Non è stato un motivo per cui ho pensato di andare via”.
Il tuo rapporto con De Rossi, si diceva che volesse spingerti ad andare via: puoi chiarirlo? E cosa pensi tu? Come puoi giocare in questa squadra? “Sono due domande più per il mister che per me. I moduli e come giocare e interagire lo decide lui. Non mi sono mai sentito fuori, il mister vede in settimana chi sta meglio e chi entra in campo. Se lui decide che devo giocare giocherò, se decide che devo giocare 30 minuti giocherò 30 minuti. È così per me e per i miei compagni. Ci sono tanti ragazzi nuovi con cui cerchiamo di conoscerci al massimo e dobbiamo farlo velocemente, e non c’è tempo perché abbiamo perso già 5 punti. Sono tanti, dobbiamo migliorare, vedere in settimana tutti gli errori perché la prossima sarà ancora più dura”.
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