Il caso doping legato a Sinner fa ancora discutere: scopri la reazione netta e fredda di Djokovic e Alcaraz arrivata in queste ore
Fa ancora parlare il caso doping legato a Jannik Sinner, di cui vi abbiamo riportato maggiori informazioni anche negli scorsi giorni sulle pagine di Calciomercato.it. Nelle ultime ore, si sono espressi anche i suoi colleghi e rivali di campo Novak Djokovic e Carlos Alcaraz, che non hanno preso le difese del tennista italiano, lasciando agli appassionati i giudizi finali sulle loro considerazioni.
Facciamo un passo indietro, riavvolgendo il nastro, e ricapitolando cosa è avvenuto in questi giorni caldissimi. Il caos è nato in seguito alla positività al Clostebol, per meno di un miliardesimo di grammo. Nonostante il forte spavento, il Tribunale Indipendente ha completamente scagionato Sinner, dato che il responsabile di tale contaminazione è stato il suo fisioterapista. Giacomo Naldi, infatti, ha utilizzato inconsapevolmente una pomata spray contenente la sostanza, per curarsi una ferita sulla mano e con la stessa ha poi curato Sinner per delle lesioni cutanee, trasferendola all’atleta.
Nonostante sia stata immediatamente dimostrata la sua innocenza, il caso ha fatto il giro del mondo, facendo parlare detrattori e anche colleghi. Tutto questo ha generato un clima teso, che non si è affatto placato dopo le recenti dichiarazioni di Djokovic e Alcaraz, che hanno fatto storcere il naso soprattutto ai sostenitori più accaniti del nostro tennista.
Djokovic e Alcaraz parlano del caso doping di Sinner: la reazione fa discutere
Il primo a parlare di quanto avvenuto al numero 1 al mondo è stato Carlos Alcaraz, che ai giornalisti ha dichiarato: “Sono abbastanza sicuro che ci sono molte cose che non sappiamo. Ma se hanno permesso a Jannik di continuare a giocare, è per qualcosa. Hanno detto che è innocente, quindi è tutto ciò che so e di cui posso parlare”.
Si può dunque facilmente intuire che lo spagnolo non abbia preso pienamente le parti di Sinner, lasciando intendere che, se questa decisione è stata presa, ci sarà sicuramente un motivo, ma non scagionando pubblicamente il collega italiano. Una reazione che ha preceduto di qualche ora anche quella di Djokovic, scavalcato solo pochi mesi fa in classifica ATP proprio dal nostro Jannik.
Il 24 volte campione del Grande Slam ha dichiarato: “Capisco la frustrazione dei giocatori per la mancanza di coerenza. Da quanto ho capito, il suo caso è stato risolto nel momento in cui è stato annunciato. Ma credo che siano passati cinque o sei mesi da quando la notizia dei test positivi è stata comunicata a lui e al suo team. Quindi, sì, ci sono molti problemi nel sistema”.
Poi ha aggiunto: “Vediamo la mancanza di protocolli standardizzati e chiari. Posso capire i sentimenti di molti giocatori che si chiedono se siano trattati allo stesso modo“. Il riferimento è alla polemica secondo la quale, Sinner abbia ricevuto un trattamento migliore per via della sua posizione in classifica, domandandosi perché non sia stato sospeso provvisoriamente mentre si svolgeva l’indagine che lo ha scagionato.
Il serbo si è dunque concentrato maggiormente sulle problematiche burocratiche e le polemiche venutesi a creare intorno al caso, senza prendere troppo le parti di Jannik anche in questa circostanza. Dichiarazioni che rimarranno ben impresse nella mente di Sinner, pronto a rispondere con i fatti sul campo, lasciandosi alle spalle questa brutta avventura.