Le parole di Vincent Candela sugli argomenti bollenti di casa Roma, da De Rossi a Cristante, dalla società alla convivenza Dybala-Soulé
Sono ore caldissime in casa Roma, a Trigoria come è stato all’Olimpico con la sconfitta contro l’Empoli. Il mercato ha ripreso quota, in uscita come in entrata visto lo scambio Abraham-Saelemaekers ma soprattutto la cessione di Bove e la vicenda Cristante, che la Roma sta provando a cedere. Senza contare le tensioni tra De Rossi e la società, con l’allenatore che si trova a dover gestire una serie di problemi importanti. Di tutti questi argomenti ha parlato in esclusiva a Calciomercato.it un mai banale Vincent Candela, presente all’Hilton Rome Eur La Lama all’evento di chiusura del calciomercato estivo organizzato da Adicosp.
Sta succedendo un po’ di tutto nella Roma, tra litigi e nervi tesi, mercato in ritardo e confusione in campo: che idea ti sei fatto? “Io non ci sto a Trigoria, ma litigate tra dirigenti, allenatori e giocatori ci sono sempre stati e io di questo me ne intendo. Per me è tutto normale. Dobbiamo pensare dopo le due partite sbagliate di ripartire da Dybala e De Rossi. Uno è il giocatore più forte della Roma, l’altro è l’allenatore che anche se giovane ha passione e secondo me può diventare uno dei migliori in assoluto. Dobbiamo ripartire da loro, speriamo che la società accontenti sul mercato De Rossi, poi non so se lo hanno accontentato o meno. Ci sono i giocatori che dovevano arrivare, ma anche cose rimaste da fare in questa squadra. Non siamo partiti bene, ma la Roma è abituata, è successo anche lo scorso anno. Ma il campionato è lungo, se arrivano altri due-tre giocatori importanti possiamo combattere e dire la nostra. Ma bisogna riorganizzarci, ripartire e creare il gruppo, partendo dalla società, insieme ad allenatore, direttore e giocatori. Tutti insieme. L’obiettivo è l’AS Roma, non il presidente, non è il mio amico De Rossi, il giocatore, ma solo l’AS Roma e bisogna arrivarci tutti insieme”.
In questo momento De Rossi è chiamato a un ruolo complicato, poca esperienza ma già una sorta di parafulmine con tutti gli altri problemi da risolvere, tante responsabilità. Alla luce di questo è ancora lui l’allenatore giusto per la Roma? “Non so se fa tutto lui, ma come ho detto ripartirei come punto fermo da Daniele De Rossi. Ci sono da cambiare tante cose, ma non Daniele De Rossi. Di questo sono convintissimo”.
Mercato, è arrivato Danso e potrebbe arrivare Manu Kone. Che giocatori sono? Sono due titolari? “Danso non lo conosco benissimo, ma è molto veloce e serve, ci manca la velocità nei centrali, Mancini e Ndicka hanno caratteristiche diverse, ma lì siamo un po’ lenti. Spero che arrivi Kone, ma come ho detto Daniele aveva chiesto giocatori, ne sono arrivati altri e deve adattarsi a quelli che ha e farà il meglio. Per me mancano ancora 2-3 giocatori importanti, in avanti, a centrocampo e sulla fascia sinistra”.
Si parla molto di Cristante, di una sua cessione tra la tensione con De Rossi e le caratteristiche tecniche: sei pro o ‘contro’ Cristante? “Non so da quanto è qui, io l’ho difeso fino a oggi. Vero che è un po’ lento, ma è intelligentissimo, sempre presente, gioca davanti, dietro, a destra e a sinistra. Quindi prendermela con lui non sarebbe da me. Può aver litigato con De Rossi, ci sta, non so se è vero, ma giustamente bisogna svegliarsi dopo 7-8 anni, cosa che ho anche io dopo 8 anni e infatti sono andato via. Per giocatori importanti e intelligenti come Cristante, anche se è un po’ lento, va trovata una soluzione. Anche perché è tra qulli che hanno reso di più a centrocampo negli ultimi cinque anni. È un giocatore importante”.
Hanno fatto scalpore le parole di Sabatini, dicendo che alla Roma hanno soppresso l’onestà e il rispetto, e senza questi sentimenti non c’è futuro, oltre all’episodio con Bruno Conti che poi ha comunque smentito. Percepisci questa cosa? “Sì, ho sentito cosa ha detto, non so cosa è vero o no. Come ho detto, Bruno Conti è la storia, è un mio amico, ho grande stima per lui, è difficile dire cosa rappresenta per me. Per creare una bella squadra si parte dal presidente, il direttore sportivo, l’allenatore e i giocatori, tutti insieme. Se parliamo di Conti, Sabatini, De Rossi, Cristante, Ghisolfi che è francese ma non lo conosco, il Ceo, l’importante è capire – e Daniele lo sa – che prima di tutto c’è l’AS Roma. Non serve a niente parlare e sparlare, bisogna concentrarsi e dare il 250% perché non siamo il Real Madrid che ha 1 miliardo da spendere e ha i migliori al mondo. Per cui in ogni partita bisogna dare il 200%, io così vedo il calcio e la mia Roma”.
Dybala-Soulé convivenza possibile e come? “Io non sono per lasciare solo l’attaccante. Serve Dybala, che deve stare bene fisicamente ma negli ultimi 30 metri fa quello che vuole. La vicenda legata all’argentino ha scombussolato un po’ tutto, non ha giocato a Cagliari, poi resta o rimane, tutta quella storia, si parla troppo e questo ha scombussolato tutti, Dybala, allenatore e società ed è stata gestita male. Però Dybala e Soulé no, metto Dybala e un attaccante vicino al centravanti per dare altre soluzioni. Secondo me con loro due e l’attaccante siamo un po’ leggeri davanti”.
Abraham-Saelemaekers, la Roma ci guadagna? “Ci guadagnano entrambe, Abraham ha fatto il suo tempo alla Roma, si è fatto male e non sappiamo come torna. Lo scambio ci sta, me lo prendo con grande piacere”.
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