Marco Baroni e Mattia Zaccagni in conferenza stampa dopo il pareggio contro il Milan per 2-2 all’Olimpico, tra la rimonta e il rammarico per il pareggio subito
La Lazio pareggia 2-2 col Milan all’Olimpico in una partita molto tesa, vista la pesantezza del risultato. Un brutto ptimo tempo, poi la bella reazione nel secondo tempo.
Nel postpartita le dichiarazioni dell’allenatore Marco Baroni in conferenza stampa, insieme a Mattia Zaccagni. Parola prima al tecnico della Lazio: “Rimpianti? Il risultato, perché la Lazio ha fatto una grande partita. Nei primi 9 minuti siamo entrati bene, col piglio giusto, tenendo la palla, abbiamo trovato una verticalizzazione poi alla prima palla prendi gol e non è facile. Potevamo patire la fisicità, sugli angoli temevamo qualcosa ma ci sta, hanno messo una gran palla e abbiamo beccato gol. Poi da lì la squadra si è intimorita ma è rimasta presente. Nella ripresa abbiamo cambiato qualcosa, ma qui non ci sono bocciati, solo ragazzi da far crescere. Oggi ho dato un segnale importante oggi, mettendo in due attaccanti, perché dobbiamo avere coraggio e convinzione, possiamo fare un calcio come quello del secondo tempo, attaccando anche con 50 metri di campo dietro. Su questo cercheremo di lavorare”.
Che risposta ha avuto dalla fase di copertura? “Oggi avevamo fatto Tavares, che non giocava da febbraio, ma mi sono assunto dei rischi ma è il mio lavoro. Non avevo centrali in panchina e ho lasciato Marusic fuori perché era l’unici che poteva farlo, ora Gigot ci darà esperienza e professionalità. Dobbiamo lavorare sicuramente, ma abbiamo trovato anche quella spinta a sinistra che ci è mancata nelle altre due partite. A Udine abbiamo messo 30 cross ma dobbiamo riempire meglio l’area. La squadra ha fatto qualcosa di buono, lavorando si farà ancora qualcosa di bello”.
Nella ripresa è cambiato l’atteggiamento della squadra, cosa ha detto ai ragazzi? “Noi stiamo cercando di portare aggressività maggiore, la squadra lo può fare, non è facile perché ti esponi a dover gestire tanto campo dietro ma la strada è giusta. Quando ho detto che devo essere il primo a rischiare è per dare un segnale e i ragazzi l’hanno recepito”.
Ha condiviso gli addii di Cataldi e Casale? Gli obiettivi restano gli stessi? “Io vi dico come lavoro di solito, sul campo. Ci sono state situazioni, Casale veniva da un’annata con qualche difficoltà, gli ho dato fiducia ma lo stesso ragazzo sentiva la necessità di cambiare aria. Sul resto io lavoro per migliorare la rosa, per lavorare con i ragazzi che ho. L’obiettivo dell’allenatore è valorizzare la rosa e i giocatori singoli, non guardo numeri e altro, sono concentrato su quello, l’unica cosa che mi fa andare avanti. Poi mi dite se sono contento della rosa, vi dico sì. Ho una rosa di giocatori bravi, su cui dobbiamo lavorare per migliorare il senso e il gioco di squadra. Sono in una piazza e società prestigiose, la mia attenzione è rivolta lì. Me lo chiede la gente, ma anche la società. La nostra attenzione è dentro il campo”.
La Lazio parte sempre in svantaggio, che cosa ha la difesa? “Oggi sapevamo che potevamo patire la palla inattiva. Se riguardate la partita, era la prima azione in cui loro entrano in area, venivamo da quattro tempi in 2 partite in cui avevamo preso gol nei primi 5 minuti. Abbiamo rivisto un film su cui avevamo alzato l’attenzione, ma ci sono anche gli avversari che hanno messo una gran palla e un grande attacco”.
Castellanos-Dia sarà lo schieramento tipo? “Io credo molto nella mobilità, preferisco avere un attaccante in più a condizione che la squadra trovi gli equilibri e per fare questo la squadra deve correre forte. Abbiamo ragazzi con qualità, io credo molto in questo. Ci lavoreremo”.
Lazio-Milan, Zaccagni:
Può essere un anno di transizione questo? “No, noi dobbiamo pensare a dare il nostro meglio e classificarci il meglio possibile. Sono arrivati giocatori molto giovani che venivano da società inferiori alla Lazio, quindi bisogna fargli capire subito dove sono, per portarli a essere calciatori importanti”.
Niente male l’intesa con Tavares, avete fatto grandi cose: quanto aiuto dà in più avere un terzino che attacchi così tanto? “Nuno è un grande giocatore, ha grandi potenzialità, rientrava da un problema, oggi ha fatto una partita importantissima. Questi strappi ti fanno vincere le partite, infatti oggi ci ha fatto segnare due gol. Ci darà una grande mano”.
La prestazione è stata molto differente rispetto alle altre: l’Olimpico è trascinante? “Giocare davanti al proprio pubblico ti dà sempre qualcosa in più, ma non deve essere una scusante per quando giochiamo fuori. Sentiamo la spinta del nostro pubblico in casa, ma la curva ci segue ovunque quindi la loro vicinanza ce la fanno sentire sempre e dobbiamo migliorare l’aspetto in trasferta”.
Cosa vi può dare questo pareggio a livello mentale? Quanto è importante il tuo ruolo con i giovani che devono crescere? “La sento la responsabilità, ci sono passato per dove stanno passando loro adesso. So cosa provano quando c’è una partita in cui non girano le gambe, noi esperti dobbiamo portarli sulla strada giusta”.
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