Giorno di conferenza stampa per Luciano Spalletti in vista delle prossime gare di Nations League
Torna in campo l’Italia di Luciano Spalletti che si prepara ad affrontare le prossime partite di Nations League contro Francia e Israele. Dopo il fallimento agli Europei è quindi tempo di voltare pagina per la Nazionale.
A prendere la parola oggi ci ha pensato lo stesso ct in conferenza tornando anche su quanto accaduto ad Euro 2024: “Ho passato una brutta estate perché il discorso andava sempre lì. La partita con la Svizzera è stata bruttissima, quella con la Spagna è stata altrettanto. Tutto ciò che mi succede intorno, è sempre mia responsabilità al 100%. I calciatori non hanno alcuna responsabilità”.
Su Chiesa e Tonali: “Con Chiesa ci siamo sentiti e abbiamo fatto una valutazione equilibrata. Io l’avrei portato come giocatore in più non facendolo partecipare alle due partite. Lui mi ha detto che aveva parlato con la nuova società e aveva bisogno di fare una preparazione specifica per lavorare con loro. Tonali si è allenato bene con la squadra. È un calciatore sul quale nutriamo molta fiducia. Il ragazzo ha riflettuto molto ed è un motivo in più per portarlo con noi”.
Spalletti si è quindi concentrato sulle possibilità tattiche: “Giocheremo con la difesa a tre. Ora se fate il giochino dei doppi ruoli diventa facile partendo dal 3-5-2 o dal 3-5-1-1 o dal 3-4-2-1. Questa trasformazione ha creato ai giocatori delle difficoltà. I giocatori dovranno essere più liberi, non voglio ingabbiare il talento dei miei giocatori. Ricci? Ha sempre fatto il mediano davanti alla difesa e il fatto che possa giocare anche a centrocampo è un qualcosa in più”.
Sul fastidio post Europei: “La cosa che mi ha dato più fastidio è la prestazione che abbiamo fatto. Il resto conta relativamente. In 30 anni che faccio questo lavoro nessuna mia squadra non ha lottato come in quella partita. È questo che mi dà fastidio. Spero che anche altri calciatori abbiano avuto il malessere che ho avuto io questa estate”.
BASTONI – “Bastoni abbiamo visto cosa gli è successo. Dopo che si erano sentiti i dottori lui è stato fin dal primo momento positivo sulle possibilità di rimettere tutto a posto in pochi giorni. Si valuta di giorno in giorno e poi si prendono le corrette decisioni”.
Il ct ha proseguito: “Quello di oggi è un giorno bello per me e per loro, ci si ritrova qui a far parte della Nazionale. Abbiamo tutte le caratteristiche per poter far bene. La differenza la fa la condizione fisica e quello che è lo svolgimento interpretativo della partita stessa. Ho caricato troppo le partite dal punto di vista delle responsabilità, anche dopo la prima partita, è mancata la voglia e la determinazione con la Svizzera. E questo è saltato agli occhi di tutti”.
Sulla fiducia: “La mia volontà di proseguire passa anche dall’aver capito da subito che la partita contro la Svizzera non cambiava niente rispetto alla considerazione del presidente federale. Gravina si è presentato fin dal primo giorno come persona competente, preparata e sincera. Uno dei principali motivi per cui ho accettato l’incarico all’inizio è proprio la sua fiducia. Ringrazierò sempre il presidente Gravina e la Figc per avermi dato la possibilità di allenare la Nazionale”.
Il ct ha dunque continuato: “Ho visto giocatori con lo sguardo giusto, questa competizione ci dà la possibilità di rifarci un vestito prima di andarci a giocare la qualificazione per i prossimi Mondali. Locatelli è dentro il gruppo della Nazionale, sta facendo bene. È un giocatore codificabile sappiamo l’apporto che può dare. Fagioli e Ricci hanno possibilità di un cambiamento totale. Per Jorginho è un po’ lo stesso discorso fatto con Acerbi. Sicuramente ti dà la qualità nella gestione e attualmente è difficile ritrovare questo aspetto in altri calciatori. Andando a cercare qualcosa di nuovo, voglio vedere se riesco a trovare qualcosa di più in quel ruolo. Ho lasciato fuori calciatori forti, mi dispiace per tutti calciatori che sono rimasti fuori, ma loro non devono essere dispiaciuti perchè la responsabilità è stata mia”.
Sul binomio allenatore-selezionatore “Non so quale sia la differenza, i giocatori che seleziono sono quelli che poi vado ad allenare”, infine Spalletti ha ribadito il ruolo dei giovani, la voglia di creare un gruppo con valori forti, il tutto dando inoltre anche una sua opinione sul mercato aperto con gli inizi dei campionati. Una situazione quest’ultima nella quale si è sostanzialmente allineato ai colleghi che ne hanno parlato in questi giorni.