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La leggenda saluta in lacrime: “Voglio farmi da parte da solo”

Nella notte la conferenza stampa fiume di uno degli attaccanti più forti al mondo degli ultimi 10 anni: “Voglio farmi da parte prima che decida qualcun altro”

Ci sono momenti che segnano la storia calcistica di una nazione, in cui si spezza qualcosa. Ma al tempo stesso qualcosa diventa immortale. O qualcuno, in questo caso. In Italia l’esempio più importante e clamoroso è stato senza dubbio l’addio al calcio di Francesco Totti, iconico come pochissimi altri nella storia di questo sport. Ma in Serie A lo stesso è avvenuto con Del Piero, Zanetti, lo stesso Immobile più di recente. Insomma, sempre al momento dei saluti definitivi, della chiusura di un capitolo incredibile.

Luis Suarez (LaPresse) – calciomercato.it

È quello che è successo questa notte anche in Uruguay, dove la Celeste perde probabilmente il suo giocatore più forte degli ultimi 10 anni. Perché Luis Suarez ha ufficialmente lasciato la nazionale e lo ha fatto in una conferenza stampa organizzata appositamente per questo annuncio. Doloroso, ma inevitabile se consideriamo i 37 anni del bomber. Quella di venerdì contro il Paraguay a Montevideo sarà la sua ultima partita. Maledetto tempo, potremmo dire prendendo ancora una volta in prestito la lettera di Totti davanti alla sua gente. “Perché adesso? Mi ritiro perché voglio farmi da parte. Mi sono guadagnato il diritto di decidere. Quale modo migliore che prendere la decisione da solo, e non che lo facciano gli altri per me, oppure che siano le mie condizioni fisiche a farlo”, ha detto Suarez.

Suarez lascia l’Uruguay: il pensiero sull’episodio del morso a Chiellini

Insomma, il bomber ex Barcellona e Liverpool sa bene che raggiungere il Mondiale del 2026, alla soglia dei 40 anni, è quasi utopia. Per cui preferisce decidere di lasciare autonomamente un po’ prima, invece di lasciar decidere al ct Bielsa quel momento. Che aveva parlato benissimo di lui, evidenziando la sua grande importanza che però non si era mai tradotta sul campo. Con il ‘Loco’, Suarez ha giocato davvero poco, sempre e solo spezzoni e spiccioli di gara.

Suarez (LaPresse) – calciomercato.it

Compresa la semifinale di Copa America con la Colombia, a cui il ‘cannibale’ è voluto arrivare dopo la delusione del Mondiale 2022. Ma smettere con quell’amarezza non era accettabile. Non a caso stanotte ha spesso citato il suo maestro Oscar Tabarez e non l’attuale tecnico Bielsa. Come normale che sia, durante la conferenza – duranta quasi un’ora – Suarez è stato costretto più volte a interrompersi, in lacrime. Ha confessato, tra le altre cose, che la sua paura più grande era essere ricordato dalla gente per il morso a Chiellini nel Mondiale 2014: “Ma io ho ribaltato la situazione. Io per esempio me ne ero già dimenticato”. Quattro Mondiali, dal 2010 al 2022, cinque Copa América con lo storico titolo in Argentina nel 2011, capocannoniere in azzurro con 69 gol in 142 partite. E poi decine di assist.

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