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Nuovo stadio Milan, il Comune non ci sta e ostacola il club rossonero

Il Milan è al lavoro per il nuovo stadio, ma il Comune di Milano non ci sta ed è pronto ad ostacolare il club rossonero

Tra campo e mercato, il Milan sta guardando da tempo anche ad un’altra questione molto importante, quella del proprio stadio.

Stadio Milan, nuovo ostacolo
Il presidente rossonero Scaroni (LaPresse) – Calciomercato.it

Il club rossonero, viste le vicissitudini legate al futuro di San Siro, è pronto a realizzare un nuovo impianto a San Donato Milanese, con la riqualificazione dell’area San Francesco che oltre all’impianto anche musei, ristoranti, la sede del club e di Fondazione Milan. Un via libera che è già arrivato dal sindaco di San Donato Francesco Squeri, che ha già dato l’ok per la realizzazione sottolineando come l’inaugurazione potrebbe arrivare nel 2028.

Chiaravalle sito Unesco: guaio per il nuovo stadio del Milan

Dal Comune di Milano però arriva un nuovo ostacolo in merito alla realizzazione del nuovo stadio. Si tratta della volontà del Comune di trasformare il sito di Chiaravalle, che lambisce l’area di San Francesco, in un sito Unesco. Un’idea che risale a dieci anni fa.

Nuovo stadio Milan, altro ostacolo
Paolo Scaroni (LaPresse) – Calciomercato.it

Come sottolinea ‘Calcio e Finanza’ la delibera della Giunta comunale dello scorso 2 agosto sulla variazione di bilancio contiene un passaggio rilevante: uno stanziamento di 36mila euro per il 2024 per uno studio di fattibilità per avviare il percorso di co-progettazione con il Municipio 5 della candidatura del borgo di Chiaravalle come nuovo sito da inserire nella libera del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Il borgo è molto vicino all’area dove il Milan andrebbe a realizzare il nuovo stadio. La proposta è emersa dai residenti del quartiere già una decina di anni fa, ma questa candidatura ora potrebbe avere conseguenze importanti in merito al nuovo impianto che il club rossonero intende realizzare nell’area San Francesco.

Il passo avanti è stato fatto e rischia di cogliere in contropiede il club. Anche perché i confini dell’area da considerare patrimonio Unesco potrebbe lambire o persino includere l’area dello stadio del Diavolo. Resta comunque da chiedersi se, considerando le tempistiche previste di sette-otto anni, l’idea di candidare Chiaravalle a patrimonio dell’Unesco possa effettivamente bloccare i piani della società di via Aldo Rossi.

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