Jannik Sinner ancora nei guai per il caso doping: ora rischia grosso a pochi minuti dalla semifinale degli US Open
Non avrà la testa libera dai pensieri Jannik Sinner, che alle ore 21 italiane dovrà sfidare l’inglese Draper per le semifinali degli US Open. Per la prima volta in carriera il nostro tennista potrebbe raggiungere la finale del Grande Slam statunitense, ma sulla sua strada si porrà un ostacolo arduo da superare. Il numero 25 al mondo, infatti, non ha ancora perso un set da quando è iniziato il torneo e viaggia a ritmi altissimi.
I due contano anche un precedente in carriera, nel 2021, con il tennista inglese che ha avuto la meglio su Sinner. Non il miglior auspicio per l’altoatesino, che resta comunque il favorito assoluto per la vittoria del torneo. Da abbattere, però, non ci sarà solamente il muro rappresentato da Draper, ma anche quello che si è alzato nuovamente in queste ore per via del caso doping.
Il tennista italiano, infatti, è finito al centro della polemica per la positività all’antidoping per via della presenza di Clostebol nel sangue. Nonostante il forte spavento, il Tribunale Indipendente ha completamente scagionato Sinner, dato che il responsabile di tale contaminazione è stato il suo fisioterapista.
Giacomo Naldi, medico che cura Sinner, ha utilizzato inconsapevolmente una pomata spray contenente la sostanza, per curarsi una ferita sulla mano e con la stessa ha poi curato il tennista italiano, per delle lesioni cutanee, trasferendola all’atleta. Nonostante sia stata immediatamente dimostrata la sua innocenza, il caso ha fatto il giro del mondo, facendo parlare da settimane detrattori e anche colleghi.
Negli scorsi giorni vi abbiamo riportato delle parole non proprio al miele di Djokovic, Alcaraz, Kyrgios e Simona Halep, che non hanno scagionato Sinner e che hanno sottolineato come ci sia stato un trattamento differente nei suoi confronti per via della sua posizione in classifica. Voci e dichiarazioni contro le quali il classe 2001 ha risposto sul campo, prima di essere nuovamente travolto dalla bufera.
Nelle stesse ore in cui Sinner se la vedrà con Draper, infatti, si avvicinerà la fine del tempo a disposizione di Wada e Nado per appellarsi al Tas di Losanna contro l’assoluzione del numero 1 della classifica ATP dalle accuse di doping. La stessa Wada aveva dichiarato che avrebbe esaminato dettagliatamente la documentazione del caso, ma fino ad oggi non ha presentato ricorso.
Un’opposizione alla decisione dell’Itia (International Tennis Integrity Agency) che ha assolto Sinner per assenza di colpevolezza, proprio per i motivi sopracitati avvenuti durante Indian Wells. Sia Wada che Nado (agenzie antidoping ndr) hanno accumulato parecchio tempo a disposizione, ma non hanno ancora preso una decisione. Se venisse impugnata l’assoluzione, allora si passerebbe in tribunale con una chiusura del caso che slitterebbe notevolmente nel tempo. Altrimenti il caso verrebbe chiuso definitivamente.
Ma quali sarebbero le eventuali conseguenze? Sinner potrebbe essere squalificato, ovviamente e, oltre ad aver rinunciato ai 400 punti conquistati fino alla semifinale di Indian Wells e a 300mila euro, la vicenda non avrebbe ripercussioni sul suo primato nella classifica ATP, ma solamente nell’immediato. Non il miglior momento, dunque per affrontare una semifinale, ma l’azzurro ha dimostrato di una grande forza mentale, che lo ha fatto isolare anche in questi momenti più difficili.
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