Il momento del Milan continua a far discutere, tra l’episodio con Leao e Theo Hernandez e la squadra di Fonseca che non ingrana: e lo spettro esonero è sempre lì
Continua a far discutere la situazione attuale del Milan, in campo come fuori. Dopo tre partite i rossoneri di Fonseca sono appena due i punti, frutto del pareggio all’esordio col Torino, del ko col Parma e del pari all’Olimpico contro la Lazio. Totale cinque gol fatti e sei subiti, per giunta tutti praticamente alla stessa maniera. Palla messa in mezzo dall’esterno sinistro per la chiusura sull’altro palo dell’attaccante opposto o della punta. “Questa cosa ci preoccupa”, ha detto lo stesso allenatore portoghese. Che è finito in mezzo alle polemiche anche per la decisione di lasciare fuori Leao e Theo Hernandez dopo la brutta prova a Parma.
Una scelta forte in un momento non brillantissimo per il Milan che aveva bisogno di punti e invece contro la Lazio ha rischiato seriamente di capitolare nonostante il vantaggio iniziale. Poi l’ingresso di entrambi e il pareggio raggiunto pochi secondi dopo con lo stesso portoghese. In tanti gli hanno rimproverato però poca personalità nel riprendere i due calciatori durante il cooling break per il loro atteggiamento. E con Fonseca la bufera ha investito di conseguenza anche la società e la dirigenza, da Furlani a un Ibrahimovic assente, nel senso fisico del termine. L’episodio l’hanno commentato tutti, lo stesso Fabio Capello ha fatto il verso dei bambini che puntano i piedi per dare la sua idea del comportamenti di Leao e Theo Hernandez. Lo stesso ex allenatore rossonero ha poi spezzato una lancia a favore del portoghese, ma non senza del pessimismo sul suo futuro.
Fabio Capello, intervenuto a ‘Radio Deejay’, ha detto la sua proprio sulla gestione del caso all’interno del Milan: “Presa di posizione più decisa da parte del club su Theo e Leao? No, non mi sarebbe sembrato il caso. La società doveva intervenire dicendo che l’allenatore non si tocca, ma con i giocatori deve intervenire l’allenatore: ha il ruolo più importante, è lui che deve ricreare la sintonia”. E la domanda da ‘1 milione’, ovvero se Fonseca mangerà o meno il panettone: “Visto oggi, è difficile. Però spero di sì, deve avere il tempo di far capire le proprie idee: ha dimostrato forza e personalità lasciandoli fuori, ora deve farlo facendogli capire che giocando senza aiutare in fase difensiva non si va da nessuna parte“.
Poi anche un pensiero sulla Nazionale vittoriosa ieri in Francia: “I giocatori si sono visti liberi, responsabilizzati, non messi sui binari come era accaduto in Germania. Si è visto un altro tipo di spirito e di volontà: erano confusi in Germania, troppe parole e troppe chiacchiere. Spalletti l’ha detto prima della partita e si è visto in campo: bella reazione dopo lo svantaggio, soprattutto hanno messo in evidenza le difficoltà della Francia nel difendere. Milan docet”.
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