L’attaccante nigeriano è passato in prestito al Galatasaray dopo la rottura della scorsa estate con il Napoli
La telenovela che ha accompagnato buona parte dell’estate del Napoli, come risaputo, si è chiusa nei giorni scorsi con l’epilogo probabilmente meno atteso tra tutti gli scenari prospettati in precedenza. A mercato chiuso per il campionato italiano, una volta sfumate le piste più quotate che portavano sia al Chelsea che all’Arabia Saudita, sulle tracce di Victor Osimhen è spuntato a sorpresa il Galatasaray.
Con una trattativa lampo, così, il Napoli è riuscito a risolvere un problema che rischiava di trascinarsi sino al mercato di riparazione di gennaio. Un’operazione cruciale per almeno un paio di motivi: non solo per aver convinto il club turco a pagare interamente l’ingaggio del forte attaccante, ma anche perché la presenza del nigeriano nell’organico da elemento fuori rosa avrebbe inevitabilmente condizionato l’intero ambiente. In questo modo, oltre ad aver concesso allo stesso Osimhen di poter disputare un’intera annata da titolare in Turchia, il club di Aurelio De Laurentiis si è tolto un bel peso.
Rimanendo sul centravanti passato al Galatasaray, quest’oggi si è tornato a parlare una vecchia vicenda che indirettamente lo ha coinvolto. Stiamo parlando del caso plusvalenze, fuoriuscito in riferimento all’operazione messa in piedi tra Lille e Napoli nel settembre 2020 per definire il trasferimento a titolo definitivo dell’attaccante in maglia azzurra. A cercare di fare ulteriore chiarezza sull’argomento e tentare di chiudere il caso, ci ha pensato questo pomeriggio il noto avvocato Mattia Grassani.
Napoli, caso plusvalenze: “Due filoni del caso Osimhen”
Durante l’intervento sulle frequenze di ‘Radio CRC’, Grassani ha chiarito i vari livelli della vicenda riportato un aggiornamento sul caso Osimhen.
Queste le parole dell’esperto legale del Napoli rimbalzate su ‘Sportmediaset’: “A livello sportivo la storia Osimhen è sepolta. Ci sono due filoni: quello di giustizia sportiva è già concluso da due anni. Per quanto riguarda quello penale, dal fascicolo del procedimento non ci sono elementi nuovi tali da poter temere una riapertura del procedimento sportivo”.