Zvonimir Boban torna sull’addio alla Uefa e sulla fine del rapporto con Ceferin: la spiegazione dell’ex dirigente
Una carriera da grande calciatore, quindi da commentatore sportivo di livello e da dirigente Uefa e Fifa. Tutto questo è ed è stato Zvonimir Boban. Anche se le sue esperienze nelle stanze dei bottoni si sono concluse amaramente.
Nel corso della lunga intervista concessa alla ‘Gazzetta dello Sport’, il croato è tornato su quanto accaduto al vertice del calcio europeo, spiegando le sue ragioni. “Ho fatto tanti compromessi nella mia vita, di qualcuno mi vergogno anche – ha dichiarato – Ma di fronte alla politica e alle usurpazioni che infangano il calcio, non potevo continuare. E’ stata una decisione, quella di dire basta, inevitabile e sofferta. La tecnocrazia imperversa sempre più nel calcio e lo priva dei suoi valori. Questa gente pensa di essere più importante del gioco, dei calciatori, dei tifosi, degli allenatori, delle stesse istituzioni calcistiche. Ho lottato duramente per i cambiamenti, ma nella Uefa, come prima nella Fifa, devo dire con amarezza di non essere servito a niente. Non ho più sentito Ceferin, mi spiace per come è finito il nostro rapporto”.
Boban spezza invece una lancia nei confronti del nuovo format della Champions League: “E’ un format nato per avere più introiti e se ne frega dei giocatori e di un calendario già intasato, ma mi piace e divertirà tanto. Non credo che questa formula andrà a togliere importanza ai campionati nazionali e i playoff saranno molto divertenti…”.
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