Partite truccate, 43 squalificati: ha rivelato tutto

Un nuovo caso sconvolge il mondo del calcio: oltre 100 partite truccate e 43 squalificati, arriva la confessione che spiazza

Un’indagine durata due anni, con la conclusione che mette i brividi: oltre 100 partite truccate e squalifiche a vita per 43 tra dirigenti, allenatori e calciatori.

Cina, la confessione sulle partite truccate
Pallone (LaPresse) – Calciomercato.it

Un vero e proprio scandalo quello che ha travolto il mondo del calcio cinese, con gli ultimi risvolti che potrebbero rendere ancora tutto più grave. I fatti che sarebbero stati appurati dalla Federcalcio del paese orientale riguardano ben 120 partite, con 41 club di calcio coinvolti. Tra i giocatori squalificati ci sarebbero anche tre ex calciatori della Nazionale cinese e il sudcoreano Son Jun-Ho. Proprio lui, finito anche per 10 mesi in carcere per aver truccato delle partite, ha voluto svuotare il sacco e spiegare tutto l’accaduto in una conferenza stampa.

Partite truccate in Cina: la denuncia di Son Jun-Ho

Tutto falso, nessuna partita truccata. È sorprendente la rivelazione fatta dal calciatore sudcoreano dopo essersi fatto 10 mesi di carcere ed aver ammesso tutte le sue colpe alla polizia locale.

Una confessione che però, stando a quanto dichiarato ora dal giocatore, non sarebbe stata spontanea. Jun-Ho ha, infatti, spiegato di essere stato costretto ad ammettere di aver truccato partire, pur se non era vero, per salvare la propria famiglia. Il giocatore ai giornalisti ha raccontato di non aver mai truccato il risultato di una partita ed ha anche smentito la sua confessione. Sarebbe stato costretto dal governo cinese ad ammettere tutto: le autorità, stando al suo racconto, gli avrebbero estorto la confessione con la forza, minacciando di arrestare anche la moglie e i figli.

La rivelazione di Jun-Ho è arrivata in una conferenza stampa tenuta in Sud Corea, nella quale il giocatore ha faticato a trattenere le lacrime e la commozione per quanto gli era capitato e per ciò che ha dovuto vivere. Il 31enne ha raccontato di essersi deciso a parlare dopo aver saputo di essere stato inserito tra i calciatori squalificati delle autorità calcistiche cinesi.

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