La Juventus frena anche sul campo dell’Empoli: sul banco degli imputati in casa bianconera finisce Dusan Vlahovic
È il 51’ di Empoli-Juventus: filtrante al bacio di Nico Gonzalez per Dusan Vlahovic, che da solo davanti a Vazquez non riesce a trafiggere il portiere di casa.
Palla sul sinistro, il piede ovviamente forte del bomber serbo, che manca però l’appuntamento con il gol da posizione favorevolissima. È la chance più ghiotta per la ‘Vecchia Signora’ nel grigio pomeriggio in terra toscana, con l’undici di Thiago Motta bloccato per la seconda volta di seguito sul punteggio di 0-0 dopo la sfida a reti bianche contro la Roma prima della sosta. Se Gatti nel finale salva i bianconeri dalla capitolazione, con il capitano che è l’uomo in più dell’impenetrabile finora difesa della Juve, Vlahovic è invece l’assente ingiustificato del Castellani e non solo per la mancata freddezza mostrata sotto porta. Il numero 9 sbaglia diversi appoggi, è macchinoso e inoltre fatica a trovare la connessione con i compagni, Yildiz in primis.
Errori insomma da matita blu, che certamente non ti aspetti da un centravanti più che mai chiamato a fare la differenza dopo l’avvento di Thiago Motta in panchina e il cambio di filosofia alla Continassa.
Le cose però al momento non sembrerebbero cambiate rispetto alla gestione Allegri, con Vlahovic che fatica a marcare la differenza ed esprimere tutte le sue qualità all’interno dello spartito bianconero. Il gol non arriva e così il serbo sparisce dalla partita ed è praticamente un fantasma nell’ultima e decisiva porzione di gara dell’anticipo di Empoli. La società e Motta lo hanno messo al centro del progetto, con l’allenatore italo-brasiliano che usa bastone e carota per l’attaccante esaltandolo per l’energia che dà al gruppo fuori dal campo, ma allo stesso tempo stimolandolo anche sui movimenti da migliorare sul terreno di gioco. Questo Vlahovic però non può bastare per consentire alla Juventus di compiere il salto di qualità e contendere lo scudetto ai campioni d’Italia dell’Inter.
La doppietta al Verona e poi il vuoto per il numero nove, che fuori dal rettangolo verde gioca un’altra partita altrettanto importante sul prolungamento di contratto.
Vlahovic vorrebbe continuare a percepire un ingaggio da 12 milioni (quasi 23 al lordo) a stagione rispetto alla spalmatura proposta da Giuntoli, cifre che inevitabilmente vanno a scontrarsi con il rendimento dell’ex Fiorentina. Il serbo inoltre pesa a bilancio intorno ai 42 milioni di euro, più di ogni altro giocatore in Serie A: decisamente troppi per una Juve impegnata in una massiccia opera di sfoltimento del monte stipendi. La dirigenza della Continassa si aspetta dei segnali di apertura sul rinnovo ma nell’immediato serve una svolta anche in campo, pena un cambio di fronte che potrebbe portare a ribaltoni inaspettati sul futuro di Vlahovic e a un divorzio già la prossima estate.
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