Un incubo che dura da 36 anni, intervallato dalle immense gioie trascorse in maglia bianconera: per Antonio Conte la Juventus è una maledizione
Antonio Conte prepara la sfida delle sfide, quella che per lui probabilmente vale tre punti e qualcosa in più. Sarà emotivamente colpito dal match contro la Juventus, visti i 13 anni trascorsi da calciatore in bianconero più 3 da allenatore.
E anche per il Napoli non è mai una partita banale. Non bisogna tornare troppo indietro per capire quanto sia importante questa sfida per gli azzurri, che evoca dolci ricordi, proprio legati alla trasferta all’Allianz. Il gol di Raspadori del 2023, quasi allo scadere, è entrato nella storia e nei cuori dei napoletani, poiché ha praticamente spianato la strada per lo storico terzo Scudetto.
Da quel 1988 ad oggi, però, Antonio Conte ha solo subito sonore batoste contro la Juventus. Tra carriera da calciatore e quella da allenatore è riuscito a conquistare un solo successo in carriera, grazie all’Inter. A Torino, invece, il successo è sempre stato solo un miraggio.
Il primo incontro con la Juventus avviene nel 1988, quando alla settima giornata, il suo Lecce sfida a Torino la Juventus. Uno a zero per i bianconeri e una ventina di minuti per un giovanissimo Antonio di appena 19 anni. Nella gara di ritorno non giocherà, ma i giallorossi vincono in casa per 2-0. Chiuderà la sua esperienza a Lecce senza mai vincere contro la Vecchia Signora (4 sconfitte ed un pareggio). Dunque si trasferisce proprio a Torino e scriverà la storia con la Juventus per 13 anni.
Da allenatore ha l’opportunità di incontrare una Juve ferita da Calciopoli, ma allo stesso tempo affamata di rivalsa: vuole risalire in Serie A. E’ la stagione 2006-07, Antonio Conte allena l’Arezzo e alla 39a giornata c’è la formazione di Dedier Deschamps che ha il match point per la promozione, dopo un anno di purgatorio e polemiche. La Juve non fallisce l’appuntamento e vince 5-1 in casa dell’Arezzo di Antonio Conte, conquistando l’aritmetica Serie A. Ma con i bianconeri sembra un incubo. Nel 2009 il mister si siede sulla panchina dell’Atalanta e alla sua seconda volta contro i bianconeri prende altri cinque gol (2-5), uscendo sconfitto in casa a Bergamo.
Il tecnico cambierà ancora club, fino all’approdo alla Juve, dove stravincerà al primo anno senza mai perdere. E il resto è storia. Torna ad affrontare i bianconeri da mister avversario quando si accasa dagli acerrimi rivali dell’Inter. La prima gioia arriva a Milano con il 2-0 firmato da Vidal e Barella, ma il bilancio resta piuttosto negativo anche quando chiuderà la sua esperienza in nerazzurro. Da giocatore cinque partite e neanche una vittoria; da allenatore un solo successo, un pareggio e sei sconfitte contro la Juventus. Senza dimenticare quello 0-0 in Coppa Italia, con tanto di dito medio al suo vecchio presidente Andrea Agnelli. Una brutta pagina
Ora il Napoli per invertire la rotta. La squadra che si deve sporcare le mani, colei che deve riportare la testa fuori dall’acqua. Quella dell’Ammà faticà come motto da tatuarsi sulla pelle. A Torino Antonio Conte sfida la maledizione che lo perseguita: da juventino solo bei ricordi, ma da avversario mai una gioia. Specialmente a Torino, dove non è mai riuscito a vincere.
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