E’ già polemica sul big match in programma questo pomeriggio all’Allianz Stadium con fischio d’inizio alle ore 18.00
Si è aperta con una nota polemica la giornata in cui gran parte dell’attenzione nel campionato italiano è rivolta al big match delle 18.00 tra Juventus e Napoli. La sfida, contraddistinta da una rivalità storica tra le due formazioni e dal ritorno atteso di Antonio Conte allo Stadium contro i suoi ex colori, non vedrà la partecipazione di buona parte dei tifosi partenopei.
Questo a causa di un divieto di vendita dei tagliandi ai tifosi residenti nella provincia di Napoli, come disposto ufficialmente dalla Prefettura di Torino e confermato dal club di Aurelio De Laurentiis. Una decisione condizionata anche da quanto avvenuto nell’ultimo turno di campionato dopo gli scontri all’Unipol Domus di Cagliari tra le due tifoserie. Ad ogni modo, com’era prevedibile, il divieto alla trasferta torinese ha suscitato feroci proteste da parte dei sostenitori azzurri che questa mattina hanno voluto rendere pubblico il loro malcontento con una nota durissima.
In un comunicato congiunto, gli ultras della Curva A e della Curva B del Napoli hanno espresso tutta la loro contrarietà al provvedimento preso dalla Prefettura nei loro confronti: “Mai ci saremmo aspettati di vederci vietato il diritto di assistere ad una partita del nostro Napoli a poche ore dal fischio d’inizio quando in tanti già erano pronti a partire dopo aver comprato da un mese ticket stadio e prenotato alberghi e mezzi di trasporto. Questo atto scellerato crea un precedente e deve preoccupare tutto il movimento ultras dello ‘stivale’ perché oggi è toccato a noi, ma domani può toccare a chiunque. Quando c’è da ‘pagare’ lo facciamo sempre con estrema consapevolezza come d’altronde il nostro ideale impone. In questi anni hanno sperimentato sulla pelle del movimento ultras forme di repressione al limite della costituzionalità nel silenzio generale dei media, ma questa volta non ci stiamo”.
Oltre alla fermezza della misura restrittiva, gli ultras del Napoli hanno soprattutto contestato le tempistiche di tale divieto.
Una decisione che, a loro giudizio, rischia di falsare il senso di questo sport: “Sono trascorsi 6 giorni dalla gara di Cagliari e solo adesso, ad appena 24 ore dalla partita, ci viene negata la trasferta. Tutto ciò è vergognoso. Chiediamo ad alta voce che la stampa partenopea la smetta di cercare capri espiatori nella nostra città ma piuttosto lo faccia altrove, nei ‘poteri forti’ che continuano a falsare il gioco di cui siamo innamorati. Ora basta, siamo stanchi di subire passivamente decisioni schizofreniche. Incapaci ed inetti, siete voi la rovina del calcio”.
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