Al termine di Bologna-Atalanta, le parole di Gasperini, allenatore dei nerazzurri, che spiega le difficoltà attuali dei suoi
Ha rischiato la quarta sconfitta in sei partite in campionato, l’Atalanta di Gasperini, che a Bologna si è salvata al 90esimo con una prodezza di Samardzic. Nerazzurri che faticano a trovare il rendimento consueto ma che provano a guardare avanti, con la Champions nel mirino la prossima settimana.
Gasperini, ai microfoni di ‘Sky Sport’, a fine partita si è detto soddisfatto della prestazione dei suoi. Pur consapevole, però, delle problematiche del momento e lanciando un avvertimento che per certi versi sorprende, su cosa bisogna attendersi dalla sua creatura nelle prossime settimane. “Abbiamo fatto indubbiamente una buona gara, abbiamo avuto delle occasioni anche nella prima parte della partita – ha dichiarato – Siamo stati sfortunati colpendo due pali, ma anche poco lucidi, avremmo potuto segnare prima e provare a vincerla per sfruttare la superiorità numerica. Venivamo da altre belle partite prima della sconfitta con il Como, era normale essere delusi e dovevamo provare a rifarci. Dobbiamo sapere di non poter giocare sempre a certi ritmi e come al solito, ci sono tanti giocatori nuovi e per tutto il girone d’andata ci saranno delle giornate particolari, sarà difficile avere continuità. Ma non posso essere deluso dei ragazzi e dell’impegno che ci mettono”.
Su quelli che possono essere alcuni dei protagonisti più rappresentativi della ‘nuova’ Atalanta, Gasperini ha spiegato: “Zaniolo? Sta recuperando una buona condizione, in questi mesi è stato sempre fermo. Giocando potrà andare a migliorare progressivamente e darci il contributo che ci aspettiamo. Se Samardzic può essere leader come Koopmeiners? Ce lo auguriamo tutti, io per primo, è un ragazzo che ha tanta voglia di fare. Ha bisogno di maturare non dal punto di vista della personalità quanto da quello fisico, deve alzare i suoi ritmi e la sua intensità. E’ ancora molto giovane, comunque, ha tutto il tempo per diventare un grandissimo e sempre determinante.
Una battuta, infine, sugli appunti presi febbrilmente sul taccuino a bordo campo: “Loro erano appena rimasti in dieci, stavo cercando di capire come mettere in campo nel miglior modo tutti i giocatori offensivi…”.
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