Ieri Giuntoli: “Calafiori è stato un rimpianto per tutto il calcio italiano, non della Juventus”. Thiago Motta lo voleva in bianconero
“Mi sono ambientato benissimo qui grazie ai compagni e a tutta l’organizzazione che lavora all’interno del club”. Così Calafiori a ‘Rai Sport’ sui suoi primi mesi in Inghilterra, all’Arsenal che l’estate scorsa ha investito per lui circa 50 milioni di euro.
“L’impatto in Premier è stato forte fin da subito, soprattutto negli allenamenti – evidenzia Calafiori – Si è trattato di un bel salto dal punto di vista dell’intensità, questo è un campionato a parte, totalmente diverso dalla Serie A“.
Calafiori spiega così le differenze tra la Premier League e il massimo campionato italiano: “Le due squadre si affrontano sempre a viso aperto, è attacco contro difesa con ritmi altissimi fino alla fine. Il risultato non si gestisce mai, si continua ad andare forte. È una cosa bella”.
Da Vialli a Zola, Calafiori nel solco dei grandi italiani che hanno conquistato l’Inghilterra: “Non voglio essere messo a paragone con campioni che hanno fatto la storia degli italiani all’estero, ma sicuramente è un orgoglio fortissimo rappresentare i nostri colori qui“.
“Sapevo che venire qui rappresentava una sfida – ha sottolineato l’ex Bologna – perché rimanendo in Italia si hanno comunque più certezze da alcuni punti di vista. Io sono invece forte della mia idea e voglio dimostrare appunto che ho fatto la scelta giusta a venire qui”.
Finora l’ex Bologna ha collezionato 5 presenze, per un totale di 203′, segnando un bel gol all’esordio da titolare avvenuto nello scontro diretto col Manchester City di Guardiola. Dal Basilea al Bologna e poi il salto all’Arsenal, un salto inaspettato fino a un paio di anni fa ma più che meritato per il 22enne romano.
“Negli ultimi due anni mi é cambiata la carriera e anche la vita – ammette Calafiori – Me lo sono meritato, ma è anche merito anche di tante persone che mi sono state vicine. Io cerco di migliorare ogni giorno. Questo è per me un punto di partenza, dopo l’esperienza in Nazionale. Secondo me ci siamo già ripresi dalla batosta dell’Europeo, che per il nostro gruppo non è stato così fortunato. Ora è iniziato un nuovo ciclo”.
Prima del passaggio ai ‘Gunners’, Calafiori è stato un obiettivo della Juventus. Come noto Thiago Motta, decisivo per l’esplosione del classe 2002 nel ruolo di centrale, lo avrebbe voluto con sé a Torino, ma le elevate pretese del Bologna – in aggiunta ai rapporti non propriamente idilliaci – hanno fatto sì che l’affare non decollasse.
“È un rimpianto per tutto il calcio italiano, non della Juventus – ha detto Giuntoli al ‘Corriere della Sera’ – Bisogna interrogarsi sul fatto di non aver avuto la forza di tenere in Italia un giocatore della sua portata. Le grandi squadre hanno preso tutte un difensore, non lui”.
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