La Roma di Juric riesce a centrare tre punti in rimonta contro il Venezia dopo una prestazione opaca: le parole del tecnico in conferenza
La Roma batte il Venezia dopo una partita stranissima il cui la squadra di Di Francesco sfiora più volte il gol mentre i padroni di casa vanno in difficoltà. Poi i cambi di Juric e un po’ di fortuna cambiano totalmente la partita.
Nel postpartita le parole in conferenza stampa del tecnico croato:
Come mai dopo un primo tempo così brutto non ha cambiato niente nell’intervallo? “Non ho una risposta, mi sembra offensivo”.
Non è semplice giocare tre partite in sette giorni, cosa le è piaciuto di più e cosa c’è da migliorare? “Contro il Bilbao abbiamo giocato una partita di intensità pazzesca. Dopo il primo tempo qualche giocatore rallentava, è umano, altri invece mantenevano questo ritmo. Nella ripresa mettendo gente fresca e con gamba l’abbiamo ribaltata, abbiamo fatto cose giuste. Nel primo tempo eravamo lenti, e coperture preventive bisogna farle meglio”.
Pisilli ha 20 ma sembra ne abbia 30: cosa le piace di più di lui? “Un ragazzo che si allena in modo pazzesco, che va sempre oltre, fa più di quello che chiediamo. Ha la felicità di giocare, ma vorrei sottolineare anche Paredes e gli altri, anche chi ha giocato tre partite di fila a livello altissimo. Mi piace come lavorano, abbiamo avuto più di difficoltà oggi ma hanno tirato fuori il cuore, senza mai mollare, negli ultimi 30 minuti abbiamo giocato davvero bene”.
Come valuta la partita di Soulé? “Ho grandissima fiducia in lui. Ha fatto un anno a Frosinone, è stato pagato tanto, ma non possiamo aspettarci che diventi Dybala. Come Baldanzi, Pisilli, sono convinto che col tempo dimostrerà il suo valore. Ha la piena fiducia di tutti”.
Dopo vittorie sofferte si ragiona anche su cosa non è andato. Da due anni questa squadra dipende molto dall’estro di Dybala, come si può sganciare una squadra così giovane dalla dipendenza da lui? “Io Dybala lo conoscevo già prima, è un giocatore e ragazzo speciale. Secondo me per migliorare la Roma quando non c’è lui bisogna migliorare il gioco, le linee di passaggio, trovare la posizione, a volte quando c’è lui in campo lascio afare a lui. Perché ha un livello di far giocare la squadra impressionante, lo fa da solo con logica. Con gli altri bisogna lavorare sulle posizioni del corpo, come e dove prendere la palla. Bigoana abituarsi, migliorando nel gioco, c’è tutto per far bene”.
Dybala ha preferito non entrare? “Lui sta bene, ha fatto tutto ma abbiamo deciso che è troppo importante e se c’è il minimo dubbio che possa sentire qualcosa non lo rischiamo. Non abbiamo voluto rischiare, ma lui umanamente ha un livello alto di sincerità”.
Il Venezia ha fatto davvero una bella partita, è mancato qualcosa nelle scalature? “Avevamo un possesso senza accelerazioni e nulla, perdendo palla loro partivano in maniera importante, con gente che va. Vedendo le partite, Milan a parte, ha fatto grandi prestazioni il Venezia. Poi io ho un debole per Di Francesco, nonostante la retrocessione dell’anno scorso, ricordo anche la partita contro la Roma in casa. Nelle coperture preventive però c’è da crescere, nel non concedere questi contropiedi”.
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