Dopo gli ultimi incidenti nell’ultimo match, duro comunicato nella notte che condanna gli episodi sugli spalti: il club rischia una sanzione durissima
In queste ultime partite in Italia e in Europa abbiamo purtroppo assistito a disordini e immagini deplorevoli sia fuori che dentro al campo con protagonisti gli ultrà. In primis ovviamente le scene del derby di Genova, da condannare in toto, che hanno portato ai primi arresti e poi alla gara giocata a porte chiuse dai rossoblù contro la Juventus. Non solo, perché altre brutte immagini sugli spalti erano arrivate durante Cagliari-Napoli, poi in occasione di Napoli-Palermo di Coppa Italia e Roma-Athletic di Europa League, con tanto di giocatori e allenatore degli spagnoli che hanno rimproverato i loro tifosi.
Scene simili purtroppo sono arrivate anche ieri sera nel sentitissimo derby tra Atletico Madrid e Real Madrid, sospeso addirittura intorno al 69′ per il lancio di oggetti in campo da parte della tribuna sud nei confronti di Thibaut Courtois che aveva avuto un alterco con i tifosi avversari. Il portiere belga ha cominciato a raccogliere soprattutto accendini, a più riprese, così l’arbitro è stato costretto a stoppare il match per almeno 10 minuti. Poi la ripresa del gioco (partita finita 1-1 con il pareggio nel recupero dei colchoneros) anche dopo l’intervento dei giocatori più rappresentativi dell’Atletico Madrid come il capitano Koke, Gimenez e lo stesso Cholo Simeone.
Nella notte il comunicato del club: “L’Atlético de Madrid vuole dimostrare la sua contrarietà al lancio di oggetti avvenuto da una parte della tribuna sud al 68′ della partita contro il Real Madrid. Dal momento in cui sono avvenuti questi lanci, il dipartimento di Sicurezza del club sta collaborando con la Polizia per individuare le persone coinvolte, una delle quali è già stata identificata (molti tifosi erano però incappucciati, ndr). Il club applicherà alle persone coinvolte in questo incidente il regime interno previsto per i casi molto gravi. Questi atteggiamenti non hanno posto nel calcio e offuscano l’immagine di uno stadio che ha vissuto un’atmosfera spettacolare con più di 70.000 spettatori sulle sue tribune e che ha mostrato un comportamento esemplare per la stragrande maggioranza”.
Nel postgara sono arrivati i commenti anche di Diego Simeone e Koke, che hanno condannato senza dubbi il comportamento di questo gruppo di ultrà. Ma senza risparmiare una reprimenda pure allo stesso Courtois, che ha a quanto pare provocato chiaramente i tifosi avversari: “Il club prenda una decisione sulle persone che hanno commesso questi gesti. Non abbiamo bisogno di quelle persone sugli spalti. I protagonisti devono agire. Quei tifosi non vanno giustificati, ma anche chi provoca deve essere punito. Altrimenti si può fare qualsiasi cosa. Si vede quando Courtois carica la gente e ride”.
Simile anche il tono di Koke: “Non può succedere su un campo di calcio, siamo professionisti e dobbiamo sapere dove siamo ed essere intelligenti ma per quattro non possiamo pagare. Anche i giocatori devono essere più intelligenti. I tifosi ci hanno detto che si sentivano provocati, il che non giustifica quello che è successo. Spero che chi ha fatto certe cose non torni allo stadio”. E allora cosa può succedere? Secondo l’articolo 15 del Codice Disciplinare “quando nel corso di una partita viene alterato l’ordine di gioco, l’integrità fisica degli arbitri, dei giocatori, dei tecnici o delle persone e in generale è compromessa o messa in pericolo”, vengono considerate le varie circostanze, l’effettivo rischio, le azioni di prevenzione e l’intervento del club, la presenza o meno di precedenti. La sospensione della partita porta tutto a essere considerato “molto grave”, per cui l’Atletico – si legge sui media spagnoli – rischia la chiusura totale dello stadio per almeno una giornata e una multa tra i 6 e i 18mila euro secondo l’articolo 76. Non è però da escludere neanche la chiusura parziale del Civitas Metropolitano, limitata appunto alla tribuna sud dove sono stati lanciati gli oggetti in campo.
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