Niccolò Pisilli si sta conquistando spazio ed elogi a suon di prestazioni e ora anche gol: in estate decisiva la volontà di De Rossi e Ghisolfi davanti alle tante richieste
La Roma si salva contro il Venezia e porta a casa tre punti fondamentali che portato il segno e il timbro di Pisilli, con il suo primo gol in Serie A che fa esplodere l’Olimpico. Classe 2004, Niccolò si è guadagnato questo momento magico con il sudore, la voglia, la determinazione e la serietà che lo contraddistinguono da tutta la sua giovane carriera.
Una bella storia, anzi bellissima. Partita da lontano, costellata di successi nel settore giovanile giallorosso così come di sconfitte che forse ancora bruciano. Come quella nella finale scudetto Primavera contro il Sassuolo persa 3-0 qualche mese fa. A fine partita avevano emozionato le lacrime di un inconsolabile Pisilli: “Dopo un percorso di 10 anni fa malissimo, non ce lo meritavamo. Ma voglio dire ai miei compagni che sono orgoglioso di loro”. Un pianto ben diverso da quello di qualche mese prima, il 14 dicembre 2023 ovvero il giorno del suo primo gol tra i professionisti, in Europa League contro lo Sheriff. In quel caso le lacrime erano state di gioia, le sue come quelle di José Mourinho: “Sono dovuto scappare via altrimenti avrei pianto anche io”, disse lo stesso Special One. Che aveva esaltato la purezza di Pisilli: “Prima lui era uno di quei bambini che chiede di entrare a Trigoria per un autografo, ora invece segna all’Olimpico“. Ma la faccia pulita abbinata a un percorso di impegno e romanismo non bastano. Servono le qualità tecniche e tattiche, che a lui certo non mancano.
Lo ha dimostrato con Mourinho guadagnandosi i suoi primi minuti in campo, lo ha confermato in maniera ancora più evidente con Daniele De Rossi, che è rimasto totalmente stregato da Pisilli. Tanto da rifiutare, in totale accordo con il ds Florent Ghisolfi, ogni eventuale possibilità di lasciarlo andare in estate. E più di qualcuno si era fatto avanti, anche in Serie A: il Lecce del sempre attentissimo Corvino, poi anche il Venezia di Di Francesco. Che ieri dopo la partita ha lanciato quasi un appello in sala stampa: “Mi raccomando, ora aiutatelo anche voi”. Ci aveva provato anche un club austriaco, ma la Roma è stata inflessibile. E ora i risultati stanno dando ragione a questa scelta. In questo inizio di stagione Pisilli ha scalato in fretta le gerarchie, DDR ci ha puntato e non ha avuto dubbi a lanciarlo addirittura da titolare in casa della Juventus capolista.
Ripagato con una grande prestazione, così come a Genova (protagonista nell’azione del gol) nell’ultima dell’ex mister giallorosso. Juric lo ha confermato al suo esordio contro l’Udinese, poi con Bilbao e ieri col Venezia l’ingresso a gara in corso. Non ha ancora sbagliato una partita il classe 2004, che contro i lagunari ha sfiorato il gol in due occasioni su calcio d’angolo per poi infilare il pallone dei tre punti al terzo tentativo di testa su corner, di certo non la specialità della casa. Ma in questo momento ha almeno una marcia in più rispetto agli altri. E non a caso la Roma insieme al suo agente, Giorgio Ghirardi, cominceranno a ragionare sul rinnovo di contratto dopo i colloqui già avvenuti nei mesi scorsi. Il giovane centrocampista attualmente ha un accordo in scadenza il 30 giugno 2026, firmato a dicembre di due anni fa. I giallorossi vogliono blindare l’ennesimo talento del settore giovanile, che intanto dovrà continuare – come ha raccontato ieri Juric – ad allenarsi “in modo pazzesco”, andare “sempre oltre” e “fare più di quello che chiediamo, con il sorriso e la felicità di giocare”.
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