Il Presidente dell’Inter Marotta sull’inchiesta ultras a margine del pranzo Uefa: “Se siamo tranquilli? Sicuramente sì”
L’inchiesta sulle Curve di Inter e Milan rischia di squarciare il calcio italiano, con ripercussioni non indifferenti sui due club. Si è già attivata la Giustizia sportiva, il capo della Procura federale Chiné ha chiesto l’acquisizione degli atti dell’inchiesta partita dalla Distrettuale Antimafia.
Al momento nessun esponente delle due società risulta indagato, tuttavia le posizioni delle due milanesi, come di alcuni loro tesserati, sono evidentemente sotto la lente di ingrandimento. Stamane ‘La Gazzetta dello Sport’ ha parlato di possibile messa in “amministrazione societaria” di Inter e Milan se “non riuscissero a dimostrare di non avere alcun legame che configuri forme di intimidazione o di assoggettamento nei confronti delle frange estreme del tifo organizzato”.
Sulla questione è intervenuto anche l’avvocato Mattia Grassani, esperto in diritto sportivo, paventando la possibilità di penalizzazioni in classifica e squalifiche per calciatori e/o dirigenti: “Si tratta di una indagine senza precedenti nel mondo del calcio – ha detto al ‘TG1’ – Potremmo sconfinare nell’ipotesi penalizzazione per le società o la società ritenuta responsabile in una forbice da 1 a 3 punti. E invece stop per i dirigenti anche superiori ai 6, 9, 12 mesi qualora l’ipotesi fosse quella più grave”.
Possono incorrere in squalifiche anche altri tesserati, ovvero calciatori e allenatori. I nomi sono quelli di Calabria e di Simone Inzaghi. L’articolo 25 del codice di Giustizia sportiva dice che “ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana”.
Ieri il GIP ha parlato di sudditanza da parte dell’Inter verso la Curva Nord: “Si può parlare di sudditanza anche nel caso di temere certe reazioni – sottolinea Grassani – Come contestazioni messe in atto dai tifosi. Ma ciò non significa essere complici o collusi con le curve”
La posizione dell’Inter sembra più grave rispetto a quella del Milan. Nel suo articolo sul ‘Guerin Sportivo’, Stefano Olivari parla di danno di immagine per il club che potrebbe spingere Oaktree, proprietà americana molto attenta – appunto – all’immagine, a tagliare quei tesserati che hanno avuto contatti diretti con i principali esponenti del tifo organizzato.
“Per una proprietà statunitense non è nemmeno concepibile che i dirigenti, gli allenatori e i giocatori di un club abbiano rapporti con gli ultras, anche soltanto per il quieto vivere (biglietti, trasferte, contatti, considerazione) – scrive Olivari – Per questo non occorre aspettare condanne che magari nemmeno ci saranno, perché gli effetti extragiudiziari sui singoli ci saranno a prescindere”.
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