Intervista esclusiva al Direttore Capozucca a Calciomercato.it: “Thiago Motta è come Gasperini, Juric farà bene a Roma, Abate ha personalità”
Tanti allenatori che ora sono protagonisti del campionato di Serie A sono passati o addirittura sono stati lanciati dal direttore Stefano Capozucca. In esclusiva ai microfoni di ‘Ti Amo Calciomercato’, la rubrica sul canale YouTube di Calciomercato.it, l’ex direttore sportivo di Genoa, Cagliari e Ternana ci ha parlato di alcuni dei suoi allenatori.
A partire da Ivan Juric, che il direttore ha conosciuto prima come calciatore e poi come allenatore, e che adesso è chiamato ad una sfida complicata come quella di ereditare una panchina che è stata di Mourinho e Daniele De Rossi. “È arrivato in una situazione molto difficile, perché più che Mourinho deve sostituire De Rossi che era l’idolo di Roma e ha fatto la storia, era amato dalla piazza ed è arrivato un esonero a sorpresa. Rimpiazzare un allenatore come De Rossi non era facile, Juric io l’ho avuto da giocatore e anche da allenatore, è un personaggio particolare e non lo spaventa niente. Essendo uno con i cosiddetti coglioni sono sicuro che questa situazione la affronterà con il giusto temperamento“.
Arriva pronto Juric per una piazza come Roma? “È un ragazzo maturo, è vissuto all’ombra di Gasperini, è stato il suo secondo per anni e poi ha cominciato a fare grosse cose a Verona e prima di andare a Torino. Tra le altre cose doveva venire a Cagliari da me, ma ha declinato all’ultimo momento per motivi familiari e ha preferito andare a Torino. Ha dimostrato sempre sul campo di avere gli attributi, ora è approdato in una piazza difficile e stimolante come Roma e sono convinto che farà bene”. Il capostipite di questi allenatori scuola Capozucca, però, è certamente Gian Piero Gasperini.
L’Atalanta di Gasperini, dopo la vittoria di un trofeo importante come l’Europa League nella scorsa stagione, ha vissuto un’estate costellata di casi di mercato e ora sta vivendo un inizio di campionato incerto. “Gasperini non è un amico per me, è un fratello. Lui è particolarmente esigente, anche con sé stesso, e vuole ottenere sempre il massimo. La sconfitta di Torino e l’ultima col Como in casa non lo hanno soddisfatto a pieno”.
Riuscirà anche quest’anno a trovare la quadra? “Partiamo da un presupposto, io condivido con Gasperini e con altri allenatori che il mercato non può essere aperto con due giornate di campionato che si svolgono e con i giocatori che non hanno la testa a posto. Io sono convinto che Gasperini alla fine metterà le cose a posto e l’Atalanta sarà protagonista come sempre“. Il più celebre ‘erede’ di Gasp in Serie A in questo momento è sicuramente Thiago Motta, che in estate è stato scelto dalla Juventus per aprire un nuovo ciclo.
“Quando è arrivato da noi a Genova come calciatore ha preso in mano la squadra. La squadra era forte perché avevamo giocatori come Milito, ma lui l’ha trasformata. Siamo arrivati 4° in Serie A e abbiamo perso la Champions per la differenza reti, lui aveva una grande personalità e l’ha trasmessa a tutta la squadra, ha elevato il tasso di personalità della squadra e ovunque andavamo eravamo temibili. Mi aspettavo da Thiago Motta questa ascesa da allenatore, perché lo era già da giocatore. Quando hai questa personalità poi la trasmetti anche ai tuoi giocatori”. Anche le scelte del tecnico della Juventus a Torino non sono banali, come panchinare spesso Danilo e lanciare con coraggio Savona. “L’accostamento lo faccio di nuovo a Gasperini, lui lo dice sempre che ha apprezzato molto Gasperini e qualcosa da lui lo ha appreso. Sono allenatori che non guardano mai la carta d’identità, con loro gioca chi merita di giocare. Anche un ragazzo di 16 anni se merita, lui lo farebbe giocare. Savona è un ragazzo che ho visto giocare con la NextGen, è bravo. Magari con un altro allenatore sarebbe stato in prestito in una squadra di Serie B a fare un anno ancora di maturazione, lui se l’è portato in ritiro, lo ha visto e non ha avuto il minimo dubbio a lanciarlo“.
Infine, l’ultimo allenatore lanciato dal direttore Capozucca è stato Ignazio Abate alla Ternana: “L’ho preso a Terni perché avevo visto alcune partite della Primavera del Milan e mi piaceva il suo modo di giocare. Poi l’ho conosciuto in quel periodo in cui sono rimasto a Terni e ha una grande personalità che lo può portare ad allenare ad un buon livello. Mi stupirebbe vederlo sulla panchina del Milan tra qualche anno? No e glielo auguro”.
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