Non può essere escluso a priori il rischio di una penalizzazione per Inter e Milan: i club al centro dell’inchiesta sugli ultrà
Son 19 le misure cautelari concesse dal GIP Domenico Santoro nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano: occhio al rischio di penalizzazione per Milan e Inter.
A guidare la Procura della Repubblica di Milano che indaga sui rapporti tra ultrà e club milanesi è il pm Marcello Viola il quale, già nel 2010, portò avanti una inchiesta simile in merito ai rapporti tra tifosi e dirigenti del Palermo, in soffermandosi sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel club rosanero. L’inchiesta meneghina fa seguito all’esplosione di violenza e di comportamenti illegali che trovano spazio nel mondo delle tifoserie organizzate.
Nelle scorse ore è stata già affrontata la questione relativa al rischio di una penalizzazione per Inter e Milan, anche se allo stato attuale nessun esponente delle due società risulta indagato. Ad ogni modo, le posizioni delle due milanesi e di alcuni loro tesserati restano sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti. L’avvocato Mattia Grassani, esperto in diritto sportivo, nelle scorse ore ha paventato la possibilità di penalizzazioni in classifica e squalifiche per calciatori e/o dirigenti dato che si tratta di una indagine senza precedenti nel mondo del calcio e che potrebbe portare a sconfinare nell’ipotesi penalizzazione per le società o la società ritenuta responsabile in una forbice da 1 a 3 punti. E invece stop per i dirigenti anche superiori ai 6, 9, 12 mesi qualora l’ipotesi fosse quella più grave.
L’avvocato Grassani ne ha riparlato questa mattina sulle colonne del Corriere dello Sport, sottolineando che negli ultimi anni la Figc ha sensibilmente alzato, l’asticella dei controlli, implementando le proprie norme per regolamentare i rapporti tra club e tifosi.
In particolar modo, il Codice di Giustizia Sportiva prevede il “divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente”. Inoltre, vige l’obbligo di osservare “delle norme e delle disposizioni emanate dalle pubbliche autorità in materia di distribuzione al pubblico di biglietti di ingresso nonché di ogni altra disposizione in materia di pubblica sicurezza relativa alle gare da esse organizzate”.
Infine, si ricorda che ai tesserati dei club è vietato “avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”.
In questo scenario, appare ridotta la possibilità di penalizzazioni in classifica, ma non del tutto escludibile, anzi. La penalizzazione per i club, infatti, potrebbe scattare solo nel caso in cui gli inquirenti dovessero contestare l’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva, quello relativo a lealtà, correttezza e probità, operante in casi di particolare gravità. Nel dettaglio, si dovrebbero accertare strutturali rapporti illeciti con la tifoseria e gravi carenze organizzative e nella gestione della biglietteria da parte delle società. Ipotizzando una sanzione maggiore per l’Inter (-3) e una minore per il Milan (-1), la nuova classifica di Serie A sarebbe la seguente:
Napoli 13 punti, Juventus 12; Torino 11; Udinese, Lazio, MILAN ed Empoli 10, Roma 9; INTER e Como 8; Bologna, Atalanta e Fiorentina 7; Verona 6; Cagliari, Genoa, Lecce e Parma 5; Venezia 4; Monza 3.
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