Già nei mesi scorsi l’Inter ha presentato la sua memoria difensiva riguardo alla questione biglietti e non solo sulla questione ultras
L’Inter resta in prima pagina insieme al Milan per il caso ultras e la vicenda che sta coinvolgendo entrambe le curve e i rapporti con le società ora sotto strettissima analisi e osservazione. In particolare la Procura di Milano è andata giù durissima sui nerazzurri che sostanzialmente avrebbero “finanziato” gli ultras offrendo in pratica anche terreno fertile ad attività illecite. Nessuno dei due club meneghini in ogni caso è indagato e al contrario si sentono parte lesa. Inoltre, nessun tesserato è stato convocato per essere sentito come teste quale “persona informata sui fatti”.
Già nei mesi scorsi l’Inter aveva collaborato con la Digos e la Procura sull’indagine presentando anche la propria memoria difensiva, prodotta il 30 aprile, resa opportuna anche sulla scorta degli allarmi lanciati dalle autorità e ripresi dai giornali a proposito di infiltrazioni criminali nel tifo organizzato. Nella memoria, l’Inter – oltre a illustrare i modelli organizzativi migliorati e la formazione – sottolinea la convinzione piena di aver agito nel “rispetto della legalità” e soprattutto “in costante collegamento con le autorità preposte”. Cosa vuol dire? Il club nerazzurro ribadisce che ogni passaggio nell’interlocuzione con la componente ultras e così ogni decisione a riguardo, come concedergli o meno biglietti o altro, è sempre stato notificato e comunicato (anche più volte al giorno) alla Digos. Con le pec a documentarlo. Lo riporta ‘Il Corriere della Sera’.
Allo stesso modo la Digos era quindi informata dei famosi 200 biglietti in più concessi per la finale di Champions col City di due stagioni fa. “La curva Nord ha avuto accesso a 1.500 tagliandi circa, dopo che l’Inter si era confrontata con le forze dell’ordine”, sarebbe scritto nella memoria. Per cui la società nerazzurra sottolinea di non avere nulla a che fare con due dei quattro ambiti che hanno generato profitti per gli ultras: ambulanti e merchandising con il logo della Curva.
Per quanto riguarda i parcheggi, invece, il club fa sapere che dopo aver appreso della parentela di Caminiti con il boss della ’ndrangheta Papandrea, si arrivò all’interruzione del rapporto con la società Kiss&Fly. Sul fronte biglietti, allo stesso modo l’Inter rivendica con decisione il fatto di non aver mai fornito tagliandi in omaggio o scontati agli ultras. Anche il Milan ribadisce la disponibilità a collaborare con gli inquirenti per fornire ogni informazione richiesta.
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