Lazio-Nizza, Baroni esalta Pedro: “Ha ancora 2-3 anni. I giovani lo guardino se sono intelligenti”

La Lazio centra un’altra grande vittoria europea ed è in testa al campionato di Europa League: le parole del tecnico Marco Baroni in conferenza

La Lazio batte 4-1 il Nizza e centra la seconda vittoria su due partite di Europa League, in testa alla classifica a punteggio pieno con ben 7 gol segnati e 1 subito. In attesa ovviamente delle altre partite, ma difficilmente spodestabile.

Baroni – calciomercato.it

Per i biancocelesti è un vero e proprio magic moment dopo i tre punti di Torino. Nel postpartita le parole in conferenza stampa del tecnico Marco Baroni: “I ragazzi sono stati molto bravi a interpretare la partita, loro sono bravi e hanno palleggio. La squadra ha tenuto bene il campo, ha saputo affondare quando doveva. Poi ci siamo un po’ abbassati e non abbiamo più portato pressione, mi ha un po’ preoccupato ma la squadra è ripartita in fretta. Poi dopo il 75′ non era facile perché la palla non scorreva più. Ma anche lì la squadra ha tirato fuori carattere e ambizione, fa la differenza”.

Ha avuto le risposte che voleva e quanto sarà difficile il recupero con questo campo? “Avremo una partita difficile e importantissima, dovremo recuperare a tutti i costi. Sono andati in campo ragazzi che hanno fiducia, ci voleva una grande prestazione contro una squadra difficile. Le risposte le ho avute ed è un aspetto che posso avere perché vedo come lavorano i ragazzi. E quando è così non ho dubbi. In campo c’erano Marusic, Pellegrini, Patric, Vecino, Pedro che ha recuperato una condizione importante. Sono dei titolari”.

Nell’era Lotito non era mai capitato che la Lazio avesse segnato così tanto. Il gruppo fa la differenza, anche con i cambi. “Ma i principali artefici e attori sono i giocatori. Ho già detto dopo il ritiro che avevo trovato una disponibilità non scontata. La squadra ha capito la mia proposta e ci crede, questo è un acceleratore del lavoro. Dobbiamo spingere sull’acceleratore, non dobbiamo abbassare la guardia nemmeno di un millimetro”.

Si è chiesto dei confini che ha questa squadra? “Noi dobbiamo migliorare ancora, la squadra ha margini, io li vedo e loro lo sanno. Dobbiamo rimanere equilibrati, è chiaro. Poi i cambi diventano naturali, se ci sono ragazzi che danno queste indicazioni in settimana so che cambio ma non cambia l’atteggiamento della squadra in campo. Non deve cambiare l’identità di squadra”.

Come sta Gila e a che punto è Gigot? “Gigot sta molto meglio, oggi è voluto venire in panchina. Ora c’è la sosta che viene a puntino, ma sta bene e sono convinto che già domenica può fare qualche minuto se ci sarà necessità. Gila ha preso un pestone, poi c’era stato un affaticamento di Marusic e Vecino”.

Quanto sta diventando decisivo Castellanos? “Lui mi piaceva anche vederlo prima quando si muoveva sul campo, lo scorso anno aveva Immobile quindi ha trovato meno spazio. Ma dai primi allenamenti ho visto una ferocia, una voglia, una determinazione, ha le caratteristiche che piacciono a me, sa chiudere l’azione, sa legare il gioco e cerchiamo di migliorarlo ancora di più facendogli fare anche gol perché ha queste potenzialità”.

Il primo tempo di Pedro è da top, uno che gli manca solo la maglia del Barcellona. “Gli dico sempre di non parlare più del prossimo anno ogni volta (per il ritiro, ndr), perché lui ha ancora 2-3 anni addosso di altissimo livello. Non ho mai visto uno che si allena con questa forza ed entusiasmo, è una bellezza. Poi è in una condizione fisica importante e ci darà una grandissima mano. È un riferimento, è un modello, basta guardarlo che impari. Se i giovani sono intelligenti lo devono guardare, anche quando si mette gli scarpini in spogliatoio”.

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