“2 mesi di squalifica”, una super stangata per Jannik Sinner: arriva l’annuncio che lascia i suoi sostenitori senza parole
Dopo il ko in finale negli ATP di Pechino contro Alcaraz, si volta subito pagina per Jannik Sinner, che sarà impegnato nel prossimo torneo di Shanghai. Già quest’oggi il numero 1 al mondo se la vedrà con Taro Daniel, ma la testa del nostro tennista non sarà affatto sgombra di pensieri come tutti vorremmo. Il caso doping lo sta perseguitando ed il ricorso della Wada rischia di metterlo nei guai.
Tutto è iniziato agli Australian Open con un massaggio fatto dal fisioterapista di Sinner, Giacomo Naldi, che nel curarsi una ferita aveva lasciato sulle mani una sostanza contenente Clostebol, ritenuta dopante. L’altoatesino era stato scagionato, ma il massimo organismo mondiale anti doping, la Wada appunto, ha presentato un ricorso al Tas e ora il rischio è di una squalifica fino a 2 anni.
Una delle ipotesi maggiormente circolata in questi giorni, è quella legata, però, ad un’ammonizione con diffida per Sinner e dunque non ad una squalifica completa. Questa è solo una delle indiscrezioni legate al numero 1 della classifica ATP, che, chiaramente, resta in attesa di conoscere il suo destino. Il processo potrebbe tenersi a gennaio.
L’ipotesi della sola diffida non convince, però, tutti. Tra questi l’avvocato Salvatore Civale, presidente dell’Associazione avvocati dello sport e dei pool di Uefa e Fifa per Legal Aid projects. Al Quotidiano Sportivo ha rilasciato delle dichiarazioni che non lasciano trasparire una situazione positiva per il tennista.
“Sinceramente avevo pochi dubbi in merito alla Wada. L’agenzia mondiale antidoping vuole far mostra e mantenere saldi i suoi principi. Soprattutto l’intenzione è quella di difendere una casistica di precedenti piuttosto corposa in merito. C’è da dire che le tracce di Clostebol sono minime. Ma ritengo che un paio di mesi di squalifica potrebbe rischiare di prenderseli. Magari con un accordo tra le parti e spalmanti su un periodo poco fitto di impegni sportivi”.
L’udienza al Tas si svolgerà davanti a tre arbitri. Uno sarà selezionato dal Tas, uno dalla Wada e uno verrà nominato dal team di Sinner. Il Tas dovrà soltanto verificare la condotta di Sinner dal punto di vista dell’accertamento della sua diligenza. Vale a dire se lo stesso tennista sia stato diligente o negligente nel fatto di non aver chiesto al suo massaggiatore se avesse assunto farmaci contenenti sostanze vietate. Tra i precedenti più recenti, anche in Italia, quello di José Luis Palomino dell’Atalanta, che vinse in appello perché dimostrò che la contaminazione da Clostebol era derivata per un farmaco dato al proprio cane.
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