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Caso Ultras, la verità sul rischio penalizzazione e il caso Inzaghi: Splendore svela tutto | ESCLUSIVO

Fabio Massimo Splendore è intervenuto in esclusiva per la trasmissione Ti Amo Calciomercato condotta da Eleonora Trotta e Lorenzo Polimanti 

Nel corso della puntata di Ti Amo Calciomercato, in onda sul nostro canale YouTube di Calciomercato.it, ha parlato in esclusiva il collega del Corriere dello Sport, Fabio Massimo Splendore. Da anni il giornalista si occupa della vicenda ultras, esplosa negli ultimi giorni dopo le notizie dell’inchiesta e dei conseguenti arresti di 19 esponenti appartenenti a gruppi organizzati di Inter e Milan.

Fabio Massimo Splendore sull’inchiesta ultras (Calciomercato.it)

In apertura della chiacchierata in compagnia della direttrice di Calciomercato.it, Eleonora Trotta e di Lorenzo Polimanti, Fabio Massimo Splendore ha subito dichiarato: “Non sono stupito che siano emerse tutte queste notizie da questa vicenda. Con lo stesso P.M. Viola era uscito un caso analogo con i tifosi del Palermo. Purtroppo la connivenza tra curve e varie forme di criminalità è un aspetto al quale ci stiamo abituando tutti, anche le società di calcio, oltre che le istituzioni che devono entrare in campo quando la situazione esce fuori dal controllo come in questo caso”.

Inchiesta ultras, le conseguenze per Inter e Milan: parla Fabio Massimo Splendore

Una brutta vicenda, che ha fatto emergere in maniera ancora più chiara ed evidente il rapporto tra la criminalità ed alcuni degli esponenti di spicco dei gruppi ultras di Inter e Milan. Decine già le intercettazioni emerse in questi giorni, in un tema che nel corso di Ti Amo Calciomercato è stato sviscerato in ogni suo aspetto. Fabio Massimo Splendore ha analizzato tutto in esclusiva per noi.

Ultras dell’Inter (LaPresse) – Calciomercato.it

La nascita di un precedente – “Da questo punto di vista, il diritto è variegato e quindi ogni storia va inquadrata storia che l’ha generata. Io penso che non si possano fare stime su quello che potrà accadere. Anche perché usciranno altre cose dall’inchiesta che andranno a delineare un quadro e il nodo del quadro è quanto l’articolo 25 e 27 del Codice di Giustizia Sportiva possa essere stato violato”.

Il lavoro degli inquirenti – “Attenzione a tutti i condizionali possibili perché vanno assolutamente presi in considerazione. Il terreno è molto variegato e non è un terreno stabile e credo che gli inquirenti, quello che hanno chiamato come “procedimento di prevenzione” non sia altro che una verifica con i tesserati per capire quanto Inter e Milan sia sono solo minacciate, come oggi è, e quanto non ci sia stata quella piccola disattenzione o non netta volontà di staccarsi da un certo tipo di atteggiamenti”.

Gli ultras e le società – “Io capisco che tutto questo per un tesserato sia non sempre facile da riuscire a comprendere e riuscire a distaccarsi, però non parliamo più di curve come 20 anni fa. Io faccio mie le parole del questore Roberto Mastucci, nel suo insediamento diceva che gli ultras non sono un disvalore, ma un valore se camminano in un certo modo al fianco della squadra. Questo è un punto di vista imprescindibile e quindi non ritengo che sia purtroppo comprensibile che un tesserato di un club non si renda conto di quello che deve essere un atteggiamento”.

La legge italiana e il codice etico – “I Pm cercano di capire se Inter e Milan avessero creato una barriera e un distacco tra le richieste degli ultras e quello che i club concedevano. L’impalcatura della legge italiana è molto chiara tra i rapporti tra club e ultras. Questo tipo di dispositivo legislativo, credo che sia il migliore d’Europa. Quindi non cerchiamo modelli altrove. Le leggi e le regole ci sono. C’è un codice etico firmato dalle società di calcio nel 2017. Si parla anche di “sgradimento”, con il club che ha il diritto di farlo nei confronti di un numero di tifosi che hanno atteggiamenti contrari alla legge. Questo codice etico mi fa venire in mente il caso del tifoso che mimò Superga. Mi pare che in quel caso la Juventus attuò lo sgradimento. Pensate in 7 anni quante cose deplorevoli sono successe e solo 7-8 volte sarà stato seguito questo sgradimento. Un codice etico ha un valore. Gli strumenti ci sono e vanno usati”.

Cosa succede a Inter e Milan? – “La forbice è da niente e alla penalizzazione. Per me il niente è difficile, ma la penalizzazione è molto difficile. Nel mezzo ci sono inibizioni, ammende, squalifiche, stadio chiuso, curve chiuse. Tutto questo prenderà forma, man mano per la mano sportiva Chiné assumerà gli atti dell’inchiesta. Ma poi non ci dimentichiamo la legge dello Stato e allora a quel punto non è più un discorso sportivo. Ma dillo oggi è complicato, perché questo quadro deve prendere forma. Ci sono tanti giocatori tirati in ballo ma non sappiamo ancora se c’è stato un riscontro reale. L’altro aspetto importante è l’occasionalità. Se è successo una volta, bisogna capire perché in quel contesto. Ma se c’è un circuito è ben diverso. Bisogna capirlo e chiarirlo”.

Il rischio dei tesserati – “I piani sono differenti perché alcuni di questi tesserati sembrerebbero coinvolti in maniera attiva. I tempi della giustizia sportiva sono più rapidi. Dall’acquisizione degli atti poi passano 60 giorni, con al massimo 120 giorni per le proroghe. Tra gennaio e febbraio si avrà una risposta. Capire cosa succederà è davvero difficile”.

Il Supporter Liasion Officer – “Le società dovrebbero averlo per istituto all’interno dei club. Molto spesso è un nome e un cognome, vissuto come “Ah dobbiamo metterlo. Va be mettiamo questa persona e via”. L’SLO è l’uomo che dovrebbe tenere i rapporti tra i tifosi, e quindi anche le curve, e le società e poi tra le società e le istituzioni. E’ una figura delicatissima. Chiarisco anche che il Supporter Liasion Officer non è autorizzato a parlare di biglietti omaggio. Il colloquio è sempre previsto se rispetta la legge. Per Inter e Milan questa figura ora è fondamentale”.

Il coinvolgimento di Inzaghi – “Dobbiamo considerarlo l’allenatore dell’Inter. Se questo coinvolgimento venisse confermato nei termini di alcune intercettazioni, sarebbe un fatto nuovo. Questo sicuramente”.

Il punto sulla Roma di Juric

Il momento della Roma e la posizione di Juric – “La Roma ha vissuto 20 giorni che a memoria non ricordo. Vedere sparire in 3 giorni allenatore e l’amministratore delegato, durante il campionato, l’ho visto poche volte e non me lo ricordo. La partita di ieri è purtroppo per me la conseguenza di qualcosa che in qualche modo immaginavo. Il calcio risponde sempre sul campo a un po’ di norme che sembrano scontate e uguali. Arriva il nuovo allenatore e vince con l’Udinese, poi pareggi con il Bilbao, vinci soffrendo tantissimo con il Venezia e poi perdi in casa di una squadra veramente mediocre. Il Bodo Glimt aveva qualche giocatore interessante, a differenza di ieri. Le parole post partita di Juric mi sembrano ancora più gravi della prestazione. Mi è sembrato un uomo fuori contesto. Sentir parlare di miglioramenti impressionanti, mi da la sensazione che le dichiarazioni di Pellegrini alla vigilia, forse abbiano fatto capire a quest’uomo di non avere la squadra in pugno”.

L’esonero di De Rossi avvenuto con la menzogna – “Da questo punto di vista, metto sotto i riflettori anche i Friedkin. Mi sembrano due persone meno coinvolte. Forse meno attente. Io esonero un allenatore, dopo di che acquisisco l’informazione che evidentemente quello che è successo non è quello che è stato raccontato. Individuo un altro responsabile. Quindi mentre do all’a.d. di scegliere un altro allenatore, ma scopro che non è vero quello che mi ha detto e quindi lo caccio. Tolgo così all’allenatore un minimo di copertura. Secondo me il ds della Roma non era molto d’accordo”.

Monza è già decisiva per Juric? – “Non so se sarà già decisiva per Juric. Dico che se la Roma non vince, secondo me un tema si apre. Dico anche che c’è quel comunicato dei Friekdin in cui viene spiegato che le porte per De Rossi sono sempre aperte, ma che per vincere i trofei bisognava cambiare. Hanno forse scoperto che anche con Juric è difficile vincere trofei”.

Il ritorno di De Rossi – “Se loro lo richiamano deve tornare perché è sotto contratto. O lui cambia la sua posizione e si dimette. Per me però non succederà questo, non si dimetterà e se lo richiamano tornerà. De Rossi ha un amore viscerale per la Roma, fatemi dire ‘patologico’ e quindi per me sarà comunque molto molto difficile dire di no. Anche perché la squadra, attraverso le parole di Pellegrini, è stata abbastanza netta. Lui tornerebbe con una forza clamorosa e la Roma dovrebbe solamente pensare di riprendere il progetto triennale di cui si era parlato al momento del suo rinnovo e non so che dal nulla sia diventato vincere i trofei quest’anno. A me Juric mi sembrava che si stesse sconfessando da solo ieri. Come se si stesse esonerando da solo”.

Claudio Mancini

Giornalista pubblicista abilitato allo svolgimento dell'attività giornalistica per stampa, web, radio e TV a partire dal 2018, con oltre 5 anni di esperienza nel settore presso testate online in qualità di caporedattore, conduttore, opinionista, telecronista e content creator. Nel corso della carriera ha sviluppato una solida conoscenza in ambito giornalistico, soprattutto in campo sportivo oltre a competenze in narrazione multimediale, gestione del social media, ricerca delle fonti e gestione delle dirette, proponendo uno stile narrativo deciso e riconoscibile.

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