Tonfo del Milan contro la Fiorentina e rossoneri che ripiombano nella crisi: nel mirino non solo Fonseca, fa discutere anche l’atteggiamento di Theo Hernandez
Il Milan ripiomba nella crisi di inizio stagione. La squadra rossonera cade anche in casa della Fiorentina, pochi giorni dopo la nuova battuta d’arresto in Champions League contro il Bayer Leverkusen.
Paulo Fonseca finisce nuovamente nel mirino dopo il ko di Firenze e insieme al tecnico anche diversi big del ‘Diavolo’. A Milanello monta il caso rigori e la scelta dei tiratore dagli undici metri, dopo gli errori di Theo Hernandez e Abraham al ‘Franchi’. Un grande ex come Fabio Capello è durissimo nel commentare gli ultimi fatti in casa Milan: “Ciò che è accaduto è semplicemente inaccettabile. Quando si prepara una partita, si fanno e comunicano delle scelte ben precise. Vale per i corner, le punizioni e naturalmente i rigori. Non esiste che i calciatori facciano quello che vogliono – chiosa Capello alla ‘Gazzetta dello Sport’ – Poi però vedi il capitano della squadra, colui che dovrebbe portare sul campo il dettame dell’allenatore, prendere il pallone e decidere praticamente in autonomia che il primo rigore lo calcia lui. Non va bene”.
Capello non le manda a dire a Theo Hernandez dopo la notte da incubo contro la Fiorentina, dove il francese ha rimediato anche un rosso nel finale di partita.
L’ex allenatore punta il dito contro il terzino e capitano rossonero: “Altro comportamento non da Milan. Chi porta la fascia al braccio deve essere un leader, il simbolo della squadra. Ce li ricordiamo Baresi e Maldini no? Theo Hernandez, invece, ha portato solo negatività al gruppo con i suoi atteggiamenti”.
Il Milan non riesce a cambiare marcia e gli addetti ai lavori si interrogano sul lavoro di Fonseca alla guida dei rossoneri. “Se ha in mano la squadra? Da fuori il dubbio è legittimo – sottolinea Capello – I giocatori ragionano per contro proprio, per giunta accontentandosi, senza la cattiveria giusta, con atteggiamenti discutibili. Così troppo spesso il Milan parte non avere un’anima. È una questione di atteggiamento, il Milan a Firenze ha desiderato la vittoria meno degli avversari. Non so se sia più colpa dell’allenatore o della squadra, è difficile dirlo dall’esterno. Certamente la squadra aveva perso continuità già con ioli dopo lo scudetto. Intendo in fatto di rabbia e cattiveria. Con Fonseca le cose da questo punto di vista non stanno migliorando”, conclude Fabio Capello.
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