Tiene banco il caso delle polemiche arbitrali dopo l’ultima giornata di campionato: parla il designatore Rocchi
Gianluca Rocchi, Responsabile della Commissione Arbitri Nazionale, risponde alle polemiche relative all’operato degli arbitri di Serie A dopo l’ultima discussa giornata di campionato.
Non si nasconde dagli errori dei suoi fischietti Gianluca Rocchi, Responsabile della Commissione Arbitri Nazionale. Diversi i casi che hanno fatto discutere nell’ultima giornata di campionato, dall’espulsione per simulazione a Francisco Conceicao (per somma di ammonizioni), ai rigori concessi nella partita tra Fiorentina e Milan passando per le proteste della Roma per il rigore non concesso per lo step on foot ai danni di Baldanzi nella partita pareggiata sul campo del Monza dalla squadra di Ivan Juric.
Ospite in occasione della presentazione del Codice di Giustizia Sportiva FIGC, l’ex arbitro internazionale ha sottolineato che l’Aia punta ad avere “una linea comune in cui tutti si possono ritrovare”. Chiaramente i direttori di gara hanno la possibilità di “essere liberi di rappresentare il proprio pensiero” ma quando viene presa una decisione, questa “va seguita tutti insieme”. Insomma, per Gianluca Rocchi sarebbe ideale “avere omogeneità al cento per centro” anche se “è praticamente impossibile”.
Polemiche arbitrali, parla il designatore Rocchi
Una omogeneità decisione resa impossibile dal fattore umano secondo Gianluca Rocchi: “Anche in presenza di una norma scritta alla perfezione, resta a chi deve giudicare la possibilità di interpretarla”. E proprio a fronte di una interpretazione è possibile “discutere per settimane”.
Ad ogni modo, l’Aia non demorde: “Si punta a essere quanto più lineari possibili” anche se persiste il parametro della “soggettività ” come spiegato da Rocchi che ricorda: ” Giudicare ogni decisione dietro ad un monitor è facile, ma davanti a quel monitor c’è sempre una persona”. E a chi invoca la possibilità per le panchine di chiamare l’intervento del Var, Rocchi ricorda che l’IFAB (International Football Association Board) ne sta discutendo e che “è stato già sperimentato in alcuni tornei”.
Secondo Rocchi, il ‘challenge’ rappresenta “una soluzione alternativa” o comunque “potrebbe essere una soluzione complementare per il calcio di vertice”. L’obiettivo resta quello di “avere una decisione corretta” e quindi se il challenge dovesse servire per aiutare il Var e l’arbitro a prendere la scelta giusta, “allora sarebbe un’idea molto positiva”. Insomma, il Var a chiamata potrebbe essere un ulteriore strumento a disposizione delle squadre arbitrali, e non uno stravolgimento dell’attuale utilizzo della tecnologia.
Infine, Rocchi ha parlato anche del tema relativo al tempo effettivo, la cui introduzione consentirebbe di evitare perdite di tempo: “Abbiamo indicazioni molto positive dalle ultime giornate” ha ricordato Rocchi che ha proseguito: “Se nel calcio dovesse arrivare il tempo effettivo, questo sport verrebbe stravolto” anche se allo stesso tempo “tutti giocherebbero gli stessi minuti e tutti si confronterebbero alla stessa maniera”.