Emanuele Gamba, a Calciomercato.it, ha parlato del caso Daniel Maldini: “La tendenza è svilire i prodotti del lavoro svolto in quegli anni”
Il Milan continua a navigare a correnti alterne in questa stagione, iniziata sotto il peso delle incertezze nei confronti di Paulo Fonseca e proseguite con l’allenatore continuamente al centro delle discussioni. Le scelte estive della società rossonera che hanno portato a grandi critiche sono molte: da Kalulu lasciato ad una diretta concorrente fino alle partenze di altri giocatori come Daniel Maldini.
Ai microfoni di Calciomercato.it, Emanuele Gamba di Repubblica ha parlato del figlio d’arte, che ora è stato convocato in Nazionale da parte di Luciano Spalletti: “Il Milan manda via Daniel Maldini perché si chiama Maldini? Il sospetto c’è. Maldini si chiama Maldini e questo in qualche modo già lo certifica, ma Kalulu è un maldiniano, Vasquez è un maldiniano, Adli è stata un’idea di Maldini. Il sospetto è che il Milan di oggi guardi di cattivo occhio quel Milan lì. Se poi ti chiami Maldini è il peggio del peggio. È stata sicuramente fatta una guerra a Maldini da parte della nuova proprietà, è stato trattato in maniera irrispettosa. La tendenza mi sembra quella di svilire i prodotti del lavoro fatto in quegli anni, che poi hanno portato il Milan a vincere lo scudetto”.
Milan, senti Gamba: “Kalulu, Adli e Maldini potevano starci in rosa”
Il giornalista di Repubblica, poi, ha continuato sulla sua analisi riguardo alle scelte estive del club meneghino: sia su quanto ha pesato ancora il distacco da Paolo Maldini sia su quanto siano state frettolose alcune valutazioni.
Gamba ha aggiunto: “Oltre a questo, non so se poi parliamo anche di un’incapacità a valutare i giocatori: Kalulu, Adli, Maldini e Vasquez sono giocatori che nella rosa del Milan ci potesso stare. Il Milan non ha un portiere di riserva e Vasquez in questo primo scorcio di campionato è uno dei migliori portieri della Serie A, ma la cosa più grave è che l’Empoli lo può riscattare per 900mila euro e quindi c’è stato un errore di valutazione”. Insomma, tante le riflessioni da fare in casa Milan.