Dal vivaio del Milan alla prima squadra dell’Inter: Daniel Maldini come Darmian, ma non solo
L’Inter sulle tracce di Daniel Maldini. Le prestazioni del figlio d’arte con la maglia del Monza hanno fatto sì che tante big mettessero gli occhi sul numero 14 biancorosso.
E tra i club che stanno sondando con attenzione Maldini c’è anche l’Inter. Il classe 2001, prodotto del vivaio del Milan, è uno dei nomi valutati dalla dirigenza nerazzurra: piace molto ad Ausilio, che lo ha seguito dal vivo in occasione di Monza-Roma, ma le sue caratteristiche poco si sposerebbero con il gioco nerazzurro e con il modulo utilizzato da Simone Inzaghi. Va poi ricordato che il Milan detiene il 50% della futura rivendita. La valutazione del calciatore è superiore ai 10 milioni di euro, ma ai rossoneri spetterebbe la metà. Oppure potrebbero riportarlo a casa a metà del prezzo, altra ipotesi che non va certamente esclusa. Fatto sta che non è di certo la prima volta che l’Inter guarda ad un prodotto del vivaio dei cugini, anche se in questo caso il nome (o meglio il cognome) pesa più di altri.
Uno dei prodotti delle giovanili rossonere è oggi un elemento fondamentale della rosa di Inzaghi. Matteo Darmian infatti esordì giovanissimo con Carlo Ancelotti allenatore e dopo un’eccellente esperienza al Torino e una avventura da sogno chiamata Manchester United, ecco la rinascita con la maglia dell’Inter.
Un’esperienza diversa rispetto a quella di Raoul Bellanova, altro prodotto del vivaio milanista passato dall’Inter. In nerazzurro però Bellanova è rimasto una sola stagione. L’Inter lo ha poi salutato e, analogia come Darmian, è esploso con la maglia del Torino. Ora c’è un’altra società nerazzurra che ha voluto puntare su di lui, l’Atalanta. Forse l’Inter, come il Milan con Maldini (altra analogia) non ha avuto quella pazienza nell’aspettare un giovane che poteva poi rivelarsi utile alla causa.
Guardando invece al passato c’è un nome che aveva scatenato ancor più la rivalità tra rossoneri e nerazzurri, ossia quello di Fulvio Collovati. Il campione del Mondo nel 1982 decise di lasciare il Milan, dove era cresciuto e di cui aveva indossato la fascia di capitano, dopo la retrocessione in Serie B dei rossoneri e di accasarsi proprio all’Inter. I tifosi milanisti lo accusarono di tradimento e resta uno dei trasferimenti più sentiti tra i due club. Diverso quello di Francesco Coco, anche lui prodotto del Milan, che finì all’Inter in cambio di Clarence Seedorf. Un trasferimento che per i tifosi delle due compagini ha senz’altro un sapore completamente diverso.
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