Le intemperanze dei tifosi allo stadio costano carissime: squalifica di quattro gare più una richiesta di risarcimento danni
Sono tanti i temi caldi legati alle tifoserie calcistiche e ai loro comportamenti in questo momento. Tiene banco, in Italia, il caso ultras, che coinvolge da vicino Inter e Milan e con le inchieste della giustizia ordinaria che potrebbero portare alla luce altre vicende simili riguardanti altre squadre del nostro campionato. Ma decisamente non va meglio a livello europeo, anzi.
Da questo punto di vista, ha usato la mano particolarmente pesante la Uefa, che ha diramato alcune decisioni davvero importanti in merito, relativamente ai match che si sono svolti nelle coppe continentali la scorsa settimana. Fioccano le squalifiche e ci sono anche richieste di risarcimento danni in ballo.
Non è passato inosservato e non poteva essere altrimenti il caos di Real Sociedad-Anderlecht, gara di Europa League che in campo è stata vinta per 2-1 dai belgi in trasferta. La commissione disciplinare Uefa ha stigmatizzato profondamente il comportamento dei tifosi dell’Anderlecht, che si sono resi protagonisti di disordini a vario titolo. E così, a carico della società, giunge il divieto di vendere biglietti per le gare europee al seguito per ben tre partite, a causa del lancio di oggetti dagli spalti e dei danneggiamenti arrecati all’interno dello stadio dei baschi. Non solo: in merito a quest’ultimo punto, l’Anderlecht dovrà accordarsi, entro 30 giorni, per un risarcimento danni alla Real Sociedad.
Anche per la Lazio è arrivata una sanzione piuttosto pesante. Il club biancoceleste è stato punito relativamente al comportamento dei propri sostenitori, allo stadio Olimpico, in occasione del match, sempre in Europa League, contro il Nizza. I tifosi capitolini si sono resi protagonisti di cori razzisti e così è stata decretata la parziale chiusura della Curva Nord nel prossimo match casalingo europeo, quello che si svolgerà contro il Porto il 7 novembre. Con una ulteriore giornata di squalifica pendente e soggetta alla condizionale di un anno, nel momento in cui dovessero ripetersi detti episodi.