Nella notte la notizia delle dimissioni dell’allenatore che è anche il giocatore più vincente nella storia del club attualmente nei bassifondi della classifica
Nonostante la pausa per le nazionali, di cose continuano a succederne. Compresi cambi in panchina assolutamente sorprendenti e addii pesanti. In Italia dopo sette giornate Daniele De Rossi è stato fino ad ora l’unica panchina saltata in Serie A, anche se più di qualcun altro ha rischiato. Per questo bisogna viaggiare fino in Argentina per la notizia del giorno nel campionato di Primera Division. Protagonista il San Lorenzo, una delle squadre più prestigiose e gloriose dell’intero paese con ben 111 titoli vinti nella sua storia.
Ma che in questa stagione naviga nei bassifondi della classifica visti gli appena 18 punti in 17 partite di campionato che significano 24esimo posto in classifica (su 28 squadre partecipanti). Dopo l’ultimo pareggio per 1-1 contro il Godoy Cruz sono arrivate di nuovo le polemiche e nella notte a queste si sono accompagnate le dimissioni del tecnico. A renderle ufficiali lo stesso sito del club di Almagro: “Leandro Romagnoli ha informato questo pomeriggio il presidente Marcelo Moretti della sua decisione di lasciare il ruolo di allenatore del San Lorenzo. Abbiamo solo parole di gratitudine per Pipi e il suo staff tecnico per il loro lavoro, la loro dedizione e soprattutto per aver sempre dato priorità alle esigenze del San Lorenzo sopra ogni altra cosa. Con il dolore che il giocatore più vincente della storia non possa restare nel Club, lo salutiamo con la certezza che in futuro le nostre strade si incontreranno nuovamente. Grazie mille, Pipi! San Lorenzo è casa tua!”
Un messaggio sentitissimo quello del San Lorenzo e non è ovviamente un caso. Leandro Romagnoli è infatti una vera e propria leggenda di questa squadra, sia da giocatore che da allenatore. In campo ha indossato questa maglia per qualcosa come 16 anni senza contare il settore giovanile, nella parte iniziale e in quella finale della carriera.
In mezzo l’esperienza al Tiburon Rojos e tre anni e mezzo anche allo Sporting Lisbona. Ma dopo il ritiro è rimasto in società ricoprendo parecchi ruoli dal 2019 a oggi, nella direzione sportiva e poi come coordinatore tecnico, allenatore in seconda della prima squadra, tecnico della squadra B e infine ad aprile è diventato a tutti gli effetti allenatore del San Lorenzo. Niente esonero nonostante i pessimi risultati, ma è stato Romagnoli a fare un passo indietro, per amore e non solo. Non a caso nei commenti i tifosi si sono scagliati contro la dirigenza definita di “incompetenti e inetti” a differenza del ‘Pipi’ che ha dato l’anima al San Lorenzo.
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