Club nella bufera, a rischio un nuovo processo

Nuovo processo a rischio per il club, che finisce nuovamente nella bufera giudiziaria

Una causa intentata al Tribunale del Lavoro e per il club spunta il rischio di una nuova bufera e un nuovo processo, con la situazione sempre più spinosa.

Accusa contro il Manchester City
Tribunale, martelletto (ANSAFoto) – Calciomercato.it

Per il Manchester City, spunta un nuovo nodo dopo il processo iniziato lo scorso settembre in merito alle 115 irregolarità finanziarie imputate al club dal 2008. Adesso arriva anche la causa intentata dall’ex calciatore del club, che punta il dito contro la società. Il calciatore in questione è Benjamin Mendy, ora al Lorient e sotto contratto con il Manchester City dal 2017 al 2023.

Manchester City, accusa di Mendy nei confronti del club

Mendy, che è approdato a Manchester con un investimento di 57,5 milioni di euro dal Monaco, figura anche tra i campioni del Mondo con la Francia del 2018.

Mendy fa causa al Manchester City
Benjamin Mendy con Pep Guardiola (LaPresse) -Calciomercato.it

A scuotere la sua carriera e anche il mondo City è quanto avviene nell’agosto 2021, con l’arresto per l’accusa di stupro e molestie ai danni di due ragazze, una delle quali minorenne. Mendy, che percepiva uno stipendio da 7,2 milioni di euro, è stato giudicato innocente nel gennaio 2023 per sette dei nove capi di imputazione per i quali era processato e nel luglio dello stesso anno è stato ritenuto innocente anche per gli altri due. I documenti che il calciatore ha presentato al tribunale di Manchester hanno rivelato come i Citizens abbiano smesso di pagargli lo stipendio e i contributi pensionistici mensili dopo l’accusa e fu messo in custodia cautelare e sospeso dalla Football Association. Nel settembre 2021 i funzionari del club comunicarono a Mendy la sospensione dello stipendio.

Come però riferisce il ‘Sun’, il giocatore transalpino ha presentato una denuncia per “deduzioni non autorizzate” dagli stipendi, contrarie alla sezione 13 dell’Employment Rights Act del 1996. Mendy sostiene che, in base ai termini del suo contratto, il club aveva il diritto di sospendere il suo stipendio per un massimo di sei settimane. Il City nega di aver violato la legge sul lavoro e sostiene che Mendy ha violato il proprio contratto gettando discredito sul club e tenendo un comportamento che gli ha impedito di giocare o allenarsi. Una nuova vicenda dunque che vede il club inglese nell’occhio del ciclone. Un’altra vicenda extra campo che Pep Guardiola dovrà essere bravo a gestire.

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