Dusan Vlahovic tra gol e critiche, secondo l’ex bomber della Juve deve cambiare mentalità e giocare più per se stesso
In questo primo scorcio di stagione si sono messi in mostra giocatori ma anche lacune, alcuni sono stati esaltati e altri rimproverati e criticati. Fa parte di entrambe le categorie di certo Dusan Vlahovic, che a livello di numeri ‘nudi e crudi’ non può essere sostanzialmente attaccato. Sette gol totali in nove partite tra campionato e Champions, dove ha realizzato una super doppietta in casa del Lipsia in una rimonta clamorosa. A far storcere il naso sono state magari le prestazioni, non sempre continue, o i tanti momenti in cui si è assentato e i gol clamorosi sbagliati come quello poi decisivo col Cagliari. Senza contare l’esultanza polemica a Genova, di cui poi si è comunque pentito.
Chi alla Juve ha giocato, anche se diversi anni fa, è Valeri Bojinov. L’ex bomber bulgaro ha raccontato di aver parlato con Dusan Vlahovic, dandogli un consiglio molto preciso sull’approccio mentale da avere quando si è un calciatore bianconero. “Lui è un ragazzo che lavora tanto, l’ho conosciuto al Partizan. Secondo me ha scelto di non andare in Nazionale perché vuole migliorare ancora restando a contatto con Thiago Motta. Se si guadagnano 10-12 milioni l’anno nel club ci sono tutti i presupposti per rimanere a migliorare – le sue parole in diretta sul canale Twitch di Tv Play -. Poi nella Juve tutti vogliono essere protagonisti, io ci sono stato e so com’è l’ambiente. A Dusan ho detto che nella Juve deve giocare per se stesso, per crescere come attaccante. In quel club sono tutti delle prime donne, anche anni fa quando c’erano Trezeguet, Del Piero, Camoranesi, Nedved. E lui deve essere ancora più furbetto in campo”.
Insomma, il consiglio di Valeri Bojinov a Dusan Vlahovic è quello di essere paradossalmente più egoista e non pensare che tutti giochino per lui. Quello accadeva probabilmente solo con Cristiano Ronaldo: “Ho parlato con qualcuno in casa Juve e mi hanno confermato che lui veramente ha una capacità di trascinare gli altri. Tutti giocavano per lui perché era lui che riusciva a portarli dalla sua parte”. Ma anche in passato, aggiunge l’ex attaccante, i grandi giocatori pensavano prima a se stessi e il classe 2000 dovrebbe fare quindi altrettanto.
Bojinov racconta poi come è avvenuto il suo arrivo in bianconero dopo Calciopoli: “Ero in vacanza, mi chiama Corvino e mi dice che nessuno della Fiorentina voleva mandarmi via. Però c’era questa possibilità che io andassi in prestito alla Juventus e loro prendessero Adrian Mutu. Per me andava bene, con Corvino ho un rapporto molto forte. All’epoca ancora non sapevo se la Juve andasse in Serie B o Serie C. La Fiorentina ha guadagnato tantissimo, prendendo un giocatore che ha fatto la storia del club. Grazie anche ai giocatori e un buonissimo allenatore come Prandelli”.
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