Hakan Calhanoglu è stato ascoltato dai magistrati della Procura di Milano nell’inchiesta sulle curve e gli ultras: ora rischia multa e squalifica
Stanno proseguendo gli interrogatori dei tesserati considerati persone informate sui fatti da parte della Procura di Milano. Dopo Javier Zanetti, Simone Inzaghi e Davide Calabria, in questi giorni è toccato anche ad Hakan Calhanoglu. E il turco, che è stato sentito giovedì dai magistrati, secondo alcune indiscrezioni avrebbe ammesso alcuni episodi e fatti. Come ad esempio l’incontro con alcuni ultras nerazzurri che poi sono stati coinvolti nell’inchiesta. Anche se il centrocampista dell’Inter, come gli altri tesserati, non è in questo momento indagato.
Ma questo non significa che Calhanoglu sia al riparo da eventuali sanzioni sportive. Perché sì, penalmente ad ora non rischia nulla, ma toccherà poi anche alla Procura Federale valutare. E come si paventava anche per gli altri, anche il turco potrebbe rischiare una multa come una squalifica. Non a caso il Codice di Giustizia Sportiva riporta che “è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. Una fattispecie che costerebbe un’ammenda di 20mila euro ma non è escluso che a questa si aggiunga anche una squalifica di una o più giornate. In un periodo in cui i nerazzurri sono impegnatissimi in campionato e con diversi big match all’orizzonte. Praticamente impossibile da pensare a uno stop già per Inter-Juve, ma la Giustizia Sportiva ha tempi abbastanza veloci e tra meno di un mese c’è il big match a San Siro col Napoli.
Hakan Calhanoglu è stato interrogato questo giovedì dalla Procura di Milano e nel colloquio avrebbe ammesso di “aver conosciuto” sia Marco Ferdico che Antonio Bellocco e avere avuto “rapporti a titolo personale per riconoscenza”. La Curva Nord infatti in quel periodo aveva mostrato vicinanza al calciatore nei giorni del violento terremoto in Turchia, esponendo uno striscione.
E lo stesso Calhanoglu avrebbe anche spiegato di aver scoperto solo in seguito dai giornali chi fosse davvero Bellocco avendo visto sui media la sua foto dopo l’omicidio. Il classe ’94 avrebbe anche sottolineato di non aver ricevuto pressioni, anche nel regalare alcune maglie per delle iniziative benefiche. E inoltre avrebbe pure spiegato di avere avuto contatti con i capi ultras (ma “mai a cena fuori”) anche se l’Inter glielo aveva sconsigliato.
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