Antonio Caliendo, storico procuratore di Baggio e Trezeguet, in esclusiva a ‘Juve Zone’ ai microfoni di Calciomercato.it
Nel corso di Juve Zone, l’approfondimento settimanale dedicato alla Juventus sul canale YouTube di Calciomercato.it, è intervenuto in esclusiva anche Antonio Caliendo. Lo storico procuratore, che tra i propri assistiti annovera giocatori come Roberto Baggio, David Trezeguet, Totò Schillaci, Maicon e Aldair, ha commentato il momento dei bianconeri e tutte le situazioni più calde in casa Juventus.
A partire da Douglas Luiz, che sta faticando a rispettare le grandi aspettative riposte su di lui in estate: “Noi siamo abituati in Italia che qualsiasi campione si prende dall’estero si vuole vedere immediatamente il massimo risultato. Invece ci sono stati tantissimi grandi campioni che i primi 5/6 mesi hanno fatto fatica perché dovevano ambientarsi, prendere la mentalità di una nuova situazione tecnica. Cambiano completamente quelle che sono le abitudini sudamericane con quelle europee. Bisogna avere solo pazienza, ma alla fine verrà fuori“. A Caliendo, poi, abbiamo chiesto quale giocatore nell’attuale Serie A ricorda maggiormente David Trezeguet: “Con le caratteristiche di Trezeguet, per certi versi, vedo solamente Lautaro. Non di meno anche Vlahovic, però non dimentichiamo che Trezeguet aveva un modo di giocare adatto a quei tempi, era tutto un altro sistema rispetto al gioco moderno. Se guardiamo alle capacità dei singoli non possiamo non tenere presente Vlahovic, Lautaro e Lukaku che in attacco fanno la differenza nel calcio moderno“. Sull’attaccante serbo i dubbi dello storico procuratore non ci sono.
Caliendo: “Yildiz come Del Piero. Non mi ha sorpreso la cessione di Chiesa” | ESCLUSIVO
Antonio Caliendo in Dusan Vlahovic ha grande fiducia e sconsiglia la sua cessione: “È un giocatore che io terrei sempre perché sia a livello fisico che tecnico, e anche per determinazione, è un giocatore che io non lascerei andare. Ha fisico, caratteristiche tecniche ideali per il gioco moderno”.
Lo storico procuratore, poi, non ha risparmiato una stoccata al più illustre addio estivo dei bianconeri: “Non mi ha sorpreso la cessione di Chiesa, che aveva potenzialità enormi però la sua continuità ha messo la Juventus in condizioni di prendere in considerazione la sua cessione proprio perché la Juventus non può permettersi momenti di stasi. Deve contare sempre al 100 per 100 su tutti, anche perché ci ha abituati ad essere sempre ai vertici della classifica”. Chi, invece, ha già conquistato Caliendo è Kenan Yildiz: “Mi piace molto. I numeri 10 sono sempre stati nel mio destino, ho iniziato con un numero 10 come Antognoni e poi ho proseguito con Baggio, Maradona e tutti quelli che ho avuto. Sono stato abbastanza fortunato nella mia vita professionale. Yildiz può arrivare a quei livelli? Nessun numero 10 è stato uguale ad un altro, ognuno aveva caratteristiche uniche e Yildiz mi ha convinto per questo. È uno di quei talenti che può arrivare al livello di Del Piero. Ecco si avvicina un po’ più a Del Piero che a Baggio, il talento di Baggio è qualcosa di unico come quello di Maradona. Yildiz è destinato però a diventare un personaggio del genere“.
Infine, un bel ricordo di Totò Schillaci: “È vero che quando l’ho avvisato dell’interessamento della Juve era incredulo? Si, non ci credeva. Quando l’ho trovato aveva 24 anni, per puro caso, come se il destino mi spingesse verso di lui. Io avevo due giocatori importanti della Cremonese e andai a vedere una partita contro il Messina e vidi un calciatore che si muoveva in una maniera pazzesca davanti, facendo due gol con una facilità incredibile. Io avevo anche Ramon Diaz, che non si sapeva mai cosa faceva in attacco, me lo ha ricordato molto e sono andato immediatamente in hotel a trovarlo. Così telefonai alla Juve dicendo ‘Come mai nessun osservatore aveva scoperto un talento come Totò Schillaci?’, mi dissero che era difficile trattare col Messina e allora gli dissi che ci avrei pensato io. Quando glielo dissi a Totò per la prima volta non ci credeva, mi disse “Mi vuoi prendere in giro” e io risposi “No, ti porto alla Juventus”.