Ancora caos attorno agli arbitri di Serie A: lo sport italiano propone una soluzione rivoluzionaria per il VAR, ma c’è un ostacolo
Weekend complesso per la Serie A viste alcune scelte arbitrali molto discutibili e che hanno acceso nuovamente il dibattito sull’uso del VAR, sul fuorigioco e sulla qualità della squadra di direttori di gara. Insomma, un polverone che ha riacceso i riflettori attorno a Rocchi e i suoi ragazzi. Le spiegazioni a Open VAR su DAZN a poco valgono se i dubbi permangono in merito alla disparità di sanzioni su episodi piuttosto simili.
Torna in voga la proposta di introdurre la luce per il fuorigioco, così come sistematicamente si ricorre al challenge. Ossia il VAR a chiamata. Un po’ come funziona già in altri sport. Il tennis, la pallavolo, il basket hanno già sperimentato il VAR a chiamata e mette più o meno d’accordo tutti. La tecnologia utilizzata in questo modo nel calcio, però, dev’essere ancora provata. Intanto, proprio dai vertici dello sport italiano arriva una proposta rivoluzionaria, che però potrebbe trovare un ostacolo difficile da scavalcare.
Il colpo di gomito di Douglas Luiz, il fallo di Cristante su Thuram, sono solo alcuni degli episodi che hanno caratterizzato l’ottava giornata di Serie A. E si lamenta soprattutto il mancato uso dell’On-Field Review da parte dell’arbitro. Magari con un challenge, si sarebbe potuto portare il direttore di gara dinanzi al monitor, in modo che lui stesso avrebbe poi valutato attraverso le immagini l’eventuale infrazione.
In merito alle polemiche di questi giorni, il Presidente del CONI Giovanni Malagò ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a margine dell’evento “Per Sempre Diego” svolto a Napoli: “Penso che il Var sia stato fondamentale per risolvere tutti quei problemi di millimetri che spesso fanno arrabbiare. E’ come il cronometro nei 100 metri, quando vinci per millesimi di secondo. Negli altri casi serve uniformità di giudizio che si può risolvere in teoria facendo a chiamata. C’è una situazione che riguarda dinamiche internazionali, non possiamo farci le regole per conto nostro”.
L’uso di un VAR a chiamata, però, dovrebbe essere approvato dall’IFAB. In realtà, il presidente della FIGC si è già mosso riguardo questo tema, chiedendo al board che vigila sul regolamento del calcio di provare il challenge nei campionati giovanili e di Serie C.
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