Squalifica Jannik Sinner, arriva un annuncio pochi istanti fa: cala il gelo intorno al tennista italiano e ai suoi fan
Ancora un paio di mesi e saluteremo anche il 2024, l’anno di Jannik Sinner. Il tennista azzurro ha dominato in lungo e in largo e ha portato a casa anche l’ultimo torneo a cui ha partecipato: il Six Kings Slam in Arabia. Una competizione puramente d’esibizione, che ha mostrato, però, ancora una volta, che l’altoatesino non ha alcuna intenzione di abbassare la propria concentrazione neanche in un torneo secondario.
Non vuole concedere nulla agli avversari, mai lasciargli spiragli di poterlo superare. Questo è l’obiettivo anche per il 2025 di Sinner, che rischia però di aprirsi ancora con una scure sulle proprie spalle legata alla possibile squalifica al doping per il ritrovamento di Clostebol nel sangue. Il ricorso della WADA aspetta sentenza definitiva, che potrebbe essere una mazzata per l’italiano.
Squalifica Sinner, l’opinione di Jimmy Connors: cosa può succedere
A parlare del caso Sinner è stato anche Jimmy Connors, leggenda del tennis con alle spalle 150 tornei vinti, di cui 109 ATP tra cui 8 titoli dello Slam singolare e 2 di doppio. Nel corso del podcast Advantage Connors, Jimbo ha evidenziato non pochi dubbi in merito alla gestione della vicenda che ha coinvolto il tennista azzurro.
“Non sono così preparato per capire cosa significa un granello di sale (riferimento alle doti minime di Clostebol riscontrate, ndr). E ad essere onesti non è nel mio stile esprimersi su questo. – ha detto Connors, che ha aggiunto – Tutto quello che so è che non credo che il tennis a quel livello potrebbe sopravvivere ad un simile impatto con un giocatore di alto livello. In passato hanno dimostrato di non avere paura di colpire tennisti di livello inferiore ed eliminarli dal gioco. Ma non so se il tennis potrebbe reggere di fronte ad un caso di questo livello”.
Jimbo ha quindi completato: “Certo è che non è facile per Jannik convivere con questi pensieri, anche se il campo è la sua isola felice. Il tennis è la sua via di fuga. Una volta che è in campo, ha troppe cose a cui pensare. Il suo gioco, il suo avversario. Sa cosa ci vorrà per vincere. Ma cosa fai per le altre 20 ore del resto della giornata?”.
Quesiti ai quali non potremo dare risposta, mentre continueremo ad attendere l’esito del ricorso al TAS per Sinner, che intanto non si lascia deconcentrare dalle voci fuori dal campo, come fin qui dimostrato in questo finale di stagione.