Dal caso Leao al Milan al vice Vlahovic alla Juventus passando per l’Inter, la corsa scudetto e i colpi del Paris Saint-Germain: parla Michele Fratini
Dopo la vittoria del Milan e le sconfitte di Bologna e Juventus, oggi è il turno dell’Atalanta prima e dell’Inter poi scendere in campo per la terza giornata di Champions League. I nerazzurri meneghini saranno impegnati a Berna contro lo Young Boys su un campo sintetico che preoccupa un po’ gli addetti ai lavori.
“Un calciatore è forte anche scalzo o nel salotto di casa… L’Inter ha una delle rose più attrezzate in Europa. E’ vero che manca un vice Calhanoglu, perché Asllani è un mediano con caratteristiche diverse. Però è anche vero che davanti ha Taremi, Arnautovic, Marcus Thuram, Lautaro Martinez: è tanta roba”. Pensieri e parole di Michele Fratini. Intervenuto in esclusiva a ‘Ti Amo Calciomercato.it’ in onda sulla pagina ufficiale YouTube di CMIT, il pluripremiato talent scout italiano ha trattato gli argomenti di maggiore attualità, a cominciare dalla corsa tricolore: “Alla Juve c’è un grande entusiasmo com’è giusto che sia: hanno investito molto e c’è un nuovo allenatore. Però non la vedo attrezzata come l’Inter, né determinata come il Napoli, né amalgamata come il Milan, che gioca bene e ha cambiato poco. E’ vero che è in rodaggio, ma non la vedo benissimo per lo scudetto. Per me la favorita resta l’Inter. Il Napoli ha un grandissimo motivatore in panchina, ma ho appreso dai media che qualche big potrebbe non rinnovare”.
Il Milan batte il Club Brugge, ma non vengono risparmiate critiche a Leao, sostituito un attimo prima del vantaggio rossonero: “E’ vero che deve aver continuità, ma che calciatore! Tra l’altro lui non fa più l’esterno, ora è più un rifinitore d’attacco, una mezza punta. Fonseca ha cambiato anche modulo. Alla sua età, la mentalità è importante, ma quando è in condizione può far male a chiunque: è bello vederlo giocare, con la palla al piede fa quello che vuole. Adesso al Milan, però, la vetrina la merita Pulisic: fa reti pensatissime. Non se ne parla tantissimo, ma è uno che fa la differenza”.
Michele Fratini commenta anche la sconfitta casalinga della Juventus, alle prese con il problema del gol: “In campionato la squadra di Motta ha realizzato undici reti, delle quali cinque di Vlahovic. La Juve è sterile, numeri alla mano ha un attacco da metà classifica. Vlahovic sta facendo benissimo: quando viene servito, ha dimostrato il suo valore. Ma non dimentichiamoci Moise Kean: è un alieno, sta facendo sognare tutti alla Fiorentina. Ha trovato voglia, condizione e continuità. Juve pentita della sua cessione? Sicuramente sì: è cresciuto lì, è un classe 2000 come Vlahovic, ora ha ripreso pure la Nazionale. Prima di mandarlo via, bisognava pensarci. Lo stesso vale per Pogba: se è in condizione, ce ne sono pochi come lui. E poi c’è Mattia Perin: lui dovrebbe giocare, me lo ricordo sin dai tempi di Pistoia con Mareggini allenatore. Ha avuto brutti infortuni, ma è un grande portiere, mi ricorda Walter Zenga. Meglio di Di Gregorio? Secondo me sì: Di Gregorio è bravo, ma Perin è il mio portiere ideale, perché è bravo nelle uscite ed è spavaldo”.
Come raccontato da Calciomercato.it, il nome di Michele Fratini è finito in orbita Paris Saint-Germain. Il club campione di Francia vuole cambiare politica e andare a prendere giovani promesse in tutto il mondo, affidandosi ad un maestro dello scout come il 51enne toscano.
“Io al Paris Saint-Germain? Non ho letto alcuna smentita al riguardo… Per me sarebbe una grandissima opportunità. In una realtà del genere proverei a portare un giocatore come Marcus Thuram, talente francese anche se nato in Italia: è devastante. Farebbe bene sia qualora restasse Luis Enrique, sia qualora in panchina dovesse arrivare uno tra Deschamps o Zidane, che hanno giocato con suo padre Lilian. Un altro attaccante che mi piace è Mateo Retegui: con le dovute proporzioni, è un mix tra altri due argentini come Batistuta e German Denis. Si sta consacrando alla grande, ha trovato tranquillità ed è cresciuto molto. Infine faccio il nome di un difensore italiano, ossia Pietro Comuzzo, classe 2005. Mi piace perché è freddo, non si emoziona; è nato pronto, sa fare la ‘vite’ col corpo girando su sé stesso e poi nell’uno contro uno ricorda Vierchowod. Il ct Nunziata lo ha già promosso dall’Under 20 all’Under 21: io ci metto la faccia su questo giocatore, sarà il futuro della Nazionale. Speriamo che rimanga umile”.
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