Il presidente del Milan Scaroni ha precisato la linea del club rossonero sul nuovo stadio dopo l’incontro con il Governo per San Siro, che non è la priorità
Inter e Milan di nuovo a San Siro. Sembrava davvero questa la soluzione scelta per la questione stadio, ormai diventata annosa, attraverso una rifunzionalizzazione del vecchio impianto. Questo almeno aveva detto e fatto trapelare l’incontro di due giorni fa tra Oaktree, RedBird (nelle persone di alcuni rappresentanti delegati) e i ministri della Cultura e dello Sport con il sindaco di Milano e la soprintendente Carpani.
I due club infatti avevano proposto la realizzazione del nuovo stadio nell’area di San Siro, con la rifunzionalizzazione del vecchio impianto e lo sviluppo delle aree circostanti. Come? Con l’acquisto dell’intera area da parte delle società, per cui i club dovrebbero presentare la manifestazione di interesse in attesa anche della “perizia dell’Agenzia delle Entrate per avere il quadro necessario per una valutazione complessiva”. Non sembra però della stessa idea il presidente del Milan Scaroni, che pare averci ripensato almeno a sentire le dichiarazioni di questa mattina. A ‘La Gazzetta dello Sport’, sono arrivate le sue dichiarazioni in tal senso: “Non abbiamo superato i problemi di San Siro. Primo, restano da definire i costi dello stadio e dell’area circostante. Secondo: c’è comunque un iter complesso per i permessi di costruzione. Il percorso è ancora lungo e difficile. Certo, abbiamo raggiunto un’intesa sul secondo anello con la sovrintendenza, benedetta dal ministro Giuli, che tre mesi fa sembrava impossibile. Un modo per mantenere le vestigia del vecchio stadio riadattato con negozi e altre attività”.
Per questo San Siro non può essere l’unica strada per il Milan e forse neanche quella principale: “Non abbiamo abbandonato San Donato – dice Scaroni -, al contrario resta la nostra opportunità numero uno. La priorità per energia e denaro che abbiamo speso. Il sindaco Squeri non deve preoccuparsi”. Quest’ultimo, sindaco di San Donato, aveva chiesto un incontro con i vertici del club rossonero dopo essere venuto a conoscenza del progetto San Siro.
Ieri sera a ‘Prime’, invece, il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta ne aveva parlato così: “È accaduto un fatto storico. Per la prima volta si sono seduti in un tavolo due ministri del nostro governo, il sindaco e le due proprietà. La nostra proprietà ha accelerato il discorso perché lo stadio rappresenta una priorità come asset, poi può generare senso di appartenenza e fidalizzazione, considerando che questo può essere utilizzato anche durante la settimana. San Siro deve essere una casa”.
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