Contro la Dinamo Kiev doveva essere la partita di Hummels e del suo esordio quasi due mesi dopo il suo arrivo, ma Juric ha scelto diversamente
Roma-Dinamo Kiev, formazioni ufficiali. Qualche sorpresina Juric la piazza, tra la maglia da titolare per Nicola Zalewski traslocato sulla fascia destra e l’avanzamento di Pisilli sulla trequarti accanto a Baldanzi. Svilar in porta, Dovbyk in attacco, in difesa c’è l’ennesima esclusione per Mats Hummels. Celik braccetto a destra, Ndicka al centro per l’ennesima gara da titolare (non ha saltato neanche un minuto in stagione) ed Hermoso che pure non sta brillando. Ancora fuori il tedesco, che si preparava ai suoi primi scampoli con la maglia della Roma addosso.
Lo aveva auspicato e annunciato lui stesso che avrebbe esordito stasera, invece Juric ha gelato sia lui che tutto il resto dell’Olimpico. E il motivo è tutt’altro che chiaro, visto che da quasi due mesi l’ex Dortmund si allena senza problemi a Trigoria. Lo stesso Hummels qualche settimana fa aveva pubblicato un post su Instagram un po’ polemico nei confronti dell’allenatore, sarcastico se vogliamo. Ovvero gli scatti dei suoi highlights capitolini dal suo arrivo: spogliatoio, monumenti e cucina tipica romana. Di campo neanche l’ombra. E anche i tifosi vorrebbero tanto vederlo, non a caso il riscaldamento si è concluso con gli applausi scrosciati della Sud e di tutto lo stadio e lui ha ovviamente ricambiato con affetto. Il difensore classe ’88 ha svolto regolarmente il riscaldamento con i compagni, senza far trasparire nulla, chiudendo poi con qualche calcio di punizione e conclusioni col mancino. Tiene il piede in caldo insomma.
Ma è ovvio che anche a lui questa situazione sia decisamente stretta. Per il resto praticamente applausi centellinati da parte dell’Olimpico, a Ndicka (stasera capitano), Dovbyk, Kone, Baldanzi. Ma soprattutto tanti fischi, a Celik e Zalewski in primis in particolare dopo il pasticcio del gol che è costato il ko casalingo contro l’Inter. Idem per Cristante, Pellegrini e lo stesso Juric che oggi si gioca un pezzo di panchina. Anche perché in Europa League la Roma è tremendamente in ritardo con un solo punto guadagnato in due partite contro Athletic Bilbao ed Elfsborg. Non vincere con la Dinamo, che presenta pure diverse riserve in campo, comprometterebbe il cammino europeo dei giallorossi. Con all’orizzonte una Fiorentina che sta ingranando.
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