A settembre il fondo di proprietà dell’Inter ha però firmato un accordo per la cessione di Banca Progetto. Tutti i dettagli
AGGIORNAMENTO 15.50 – Attraverso una nota ufficiale, Banca Progetto ha smentito la notizia del commissariamento: “Banca Progetto Spa, anche con riferimento ad alcune erronee notizie di stampa diffuse in data odierna, ritiene doveroso precisare che l’istituto non è commissariato e che né la Banca, né i suoi esponenti e dipendenti sono oggetto di indagine. (…) Il provvedimento è stato emesso in relazione ad asserite carenze istruttorie di 10 finanziamenti su circa 40.000 in essere”.
Commissariata Banca Progetto di Oaktree, il fondo che dallo scorso maggio è proprietario dell’Inter. Come riporta ‘Calcio e Finanza’, la Guardia di Finanza di Milano ha eseguito il provvedimento su richiesta del Pm Storari, lo stesso dell’inchiesta ‘Doppia Curva’ che ha azzerato i vertici della curva nerazzurra e di quella del Milan.
L’accusa che viene rivolta alla Banca è quella di aver agevolato il sodalizio di Maurizio Ponzoni, arrestato nel 2023 assieme al socio Enrico Barone e legato al clan ‘ndranghetista del varesotto.
La Progetto è una banca digitale il cui Ad è Paolo Fiorentino. È in sostanza la ‘trasformazione’ della Banca Popolare Lecchese, acquistata da Oaktree nel 2015. A settembre il fondo californiano ha firmato un accordo per la cessione del suo 98,2% ai fondi gestiti da Centerbridge Partners.
Tra il 2019 e il 2023 Banca digitale ha concesso a Ponzoni finanziamenti per un ammontare di circa 10 milioni di euro. Finanziamenti con fondi a garanzia statale che, secondo il Pm Storari, sono stati elargiti con una “gestione superficiale e sprovveduta da parte dell’istituto di credito che avrebbe totalmente abdicato le basilari procedure relative all’istruttoria su quei prestiti, svalutando i rischi di credito e senza adeguata verifica della clientela. E perseverando , inoltre, nonostante gli accessi ispettivi e i rilievi mossi da Banca d’Italia tra il 2021 e il 2022″.
Commissariata Banca Progetto di Oaktree: finanziamenti a soggetti vicini al clan ‘ndranghetista del varesotto
Per i Pm, Banca Digitale ha puntato solo alla “massimizzazione del business”, mostrandosi del tutto “indifferente ai rilievi mossi da Bankitalia e Uif, come dimostra l’erogazione dei finanziamenti anche in epoca successiva all’attività ispettiva e tra questi il più consistente per 3,5 milioni di euro il 10 febbraio 2023.
Infatti la Procura sostiene che la Banca ha concesso finanziamenti al clan Ponzoni, precisamente a società che sarebbero a lui legate, anche dopo l’arresto del 2023.
Come risulta dal provvedimento del Tribunale, sarebbero non meno di nove le aziende facenti capo al duo Ponzoni-Barone che avrebbero giovato di prestiti dalla banca di Oaktree che ha sedi a Milano e Roma.
